Dl Energia 2023, cosa prevedono le nuove norme mirate a sbloccare i finanziamenti per aumentare la produzione di rinnovabili
La legge di conversione del DL Energia numero 181 del 2023 (il Dl Sicurezza Energetica) è stato pubblicato in GU insieme a tutte le novità che sono state apportate dal Parlamento e che riguardano prevalentemente le energie rinnovabili. Adesso l’obiettivo del governo è quello di attuare le norme per poter fruire di tutti quegli investimenti previsti che potrebbero rappresentare un svolta, dal punto di vista energetico, per il nostro paese.
Cosa cambierà col nuovo decreto
Nel testo di legge sono contenute ulteriori misure finalizzate a sostenere e incentivare l’autoproduzione di energia pulita nei settori energivori. Si punta a creare energia elettrica verde mediante la creazione di ulteriori impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici di almeno 200 kW di potenza. In alternativa, l’obiettivo è quello di creare strutture di repowering che consentano un incremento di almeno a 200 kW.
Alle aziende è stata accordata anche la possibilità di fare richiesta al GSE di un anticipo di quella energia che in futuro sarà prodotta. Gli ulteriori oneri che saranno richiesti per assecondare questo meccanismo deriveranno dalle bollette pagate dagli italiani. Inoltre l’aggregazione di imprese elettrivore potrà essere un’altra risorsa per creare nuova energia pulita.
L’articolo 3 del DL Energia 2023 ha anche rivisto la disciplina delle concessioni geotermoelettriche agevolando l’iter anche eliminando alcune condizioni attualmente esistenti che potrebbero rappresentare un aggravio procedurale dal punto di vista burocratico.
Sarà anche possibile coltivare le risorse geotermiche anche in aree termali, ma solo a condizione che le istanze siano corredate dei risultati forniti dalla modellizzazione idrogeologico-numerica che attesti in maniera inequivocabile “l’assenza di qualsiasi interferenza piezometrica e termica tra i territori dell’area termale interessata e i pennacchi formati dai pozzi di prelievo e di restituzione delle acque geotermiche o di qualsiasi alterazione del chimismo delle acque nel sottosuolo“.
Con l’articolo 4 è stato istituito un apposito fondo finanziato con i proventi delle Aste ETS che incentiverà le Regioni ad adottare misure per lo sviluppo sostenibile rendendo gli iter autorizzativi molto più snelli anche grazie alla digitalizzazione. L’articolo 4 ha inoltre aperto le porte all’agrivoltaico agevolando la partecipazione agli incentivi del D.lgs. n. 199/2021 per interventi di rifacimento su impianti fotovoltaici esistenti in aree agricole a parità della superficie di suolo agricolo occupata al fine di incrementare la potenza complessiva.
Fra l’altro, in precedenza, l’accesso ai meccanismi d’asta era riservato ai soli impianti fotovoltaici realizzati su aree agricole non utilizzate individuate dalle Regioni, una condizione che col nuovo decreto è stata cancellata del tutto.
Gli articoli 5 e 8 del decreto
L’articolo 5 del DL Energia 2023 è stato invece dedicato agli impianti di biomassa e ha previsto che gli impianti alimentati a biomassa debbano includere anche gli impianti di biomasse solide classificati come ibridi termoelettrici. In questo caso gli incentivi che sono stati introdotti riguarderanno solo la quota di elettricità ottenuta dalla combustione delle biomasse. All’articolo 8 del Dl Energia, è stata prevista l’individuazione di almeno due porti del Sud Italia dove dovrà essere realizzato un polo strategico dell’eolico offshore.