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Il dolore fisico può essere frutto della nostra mente?

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Mente e corpo: entità spesso considerate come separate che invece sono strettamente collegate e interdipendenti, la psiche rappresenta infatti una complessa funzione del nostro corpo inscindibile da esso. Insieme formano un unico sistema integrato, influenzato da fattori biologici, psicologici, sociali.

In ambito medico è ormai largamente condivisa l’idea che il benessere fisico abbia una sua influenza su sentimenti ed emozioni e che a loro volta questi ultimi abbiano una certa ripercussione sul corpo.

Non a caso il vecchio concetto di malattia intesa come effetto di una causa, è stato sostituito con una visione multifattoriale secondo la quale ogni evento (e quindi anche una affezione organica) è conseguente all’intrecciarsi di molti fattori , tra i quali sta assumendo sempre maggior importanza il fattore psicologico. Si ipotizza inoltre che quest’ultimo, a seconda della sua natura, possa agire favorendo l’insorgere di una malattia, o al contrario favorendone la guarigione.

Dolore fisico partorito della propria mente, il caso clinico

Un poco di tempo fa venne pubblicato nel British Medical Journal un caso davvero sorprendente che ci mostra il potere della mente umana e i trucchi con i quali suole ingannarci.

Si tratta del caso di un costruttore di 29 anni che fu condotto urgentemente in ospedale a causa del tremendo dolore che lamentava dopo che un chiodo di 15 cm era penetrato in una delle sue scarpe. Dal momento che il più piccolo movimento del chiodo causava un dolore atroce al paziente, i medici decidettero di sedarlo. Il chiodo fu rimosso, e immaginatevi la sopresa dei medici quando una volta tolta la scarpa rilevarono che il chiodo era passato esattamente tra due delle dita del piede lasciando lo stesso completamente intatto.

Evidentemente, l’immenso dolore era stato solamente di natura psicologica, prodotto dalla possibilità che il chiodo avesse realmente trapassato il piede. Una sorta di effetto placebo in senso inverso? Forse una manifestazione dell’effetto ‘nocebo’? I medici si limitarono a definirlo: disordine di somatizzazione. In pratica, la comparsa di un dolore senza alcuna causa fisica o ambientale apparente.

In un modo o nell’altro, certo è che l’uomo sperimentò lo stesso panico e dolore come se il chiodo avesse effettivamente penetrato il suo piede.

Questo caso eccezionale dà un’ulteriore giro di vite alla comprensione del dolore dato che ci fa chiedere fino a che punto il dolore che percepiamo è totalmente fisico e da che punto in poi è frutto della nostra mente.

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