Le reti da pesca usate come zaini. L’attività di riciclo diventa un progetto vincitore nel rilancio di un’economia circolare. Il progetto “Risacca” è vincitore del “Green Impact Med” 2021, un premio promosso dalla Fondazione Messina, nell’ambito dello sviluppo territoriale.
L’idea nasce dalla collaborazione tra i pescatori locali di Mazara del Vallo, l’imprenditore Carlo Roccafiorita, e due esperti di design del prodotto, Federica Ditta e Cristiano Pesca. L’obiettivo è quello di riutilizzare le reti da pesca dei pescatori locali, trasformandole in zaini.
Riciclo e salvaguardia del mare
L’idea ha preso il via nel novembre del 2020. Lo stesso Carlo Roccafiorita spiega che il progetto è scaturito dalla percezione di una nuova “sensibilità e un’urgenza dei pescatori verso le tematiche di salvaguardia del mare”.
“Ciò che emerge con chi viveva a stretto contatto con il mare erano le complessità burocratiche che regolano il mercato ittico per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la preoccupazione verso i cambiamenti che hanno visto compiersi negli ultimi decenni: mari sempre più inquinati, diminuzione della biodiversità e delle quantità di pesci, quantitativi di plastica sempre maggiore pescata in mare”.
In tal senso, un gruppo di professionisti hanno deciso di partecipare al concorso europeo ‘Green Impact Med’, lanciato da Fondazione Messina.
L’idea sposa perfettamente il settore legato alle economie circolare, coniugando le necessità dei pescatori, l’attività di riciclo, la creatività e lo spirito imprenditoriale, in un’ottica di difesa dell’ambiente.
Secondo le indiscrezioni, la prima linea di prodotti Risacca svilupperà borse versatili, pieghevoli, adatte per le attività all’aperto come le escursioni o trekking urbano. Saranno realizzate nel rispetto della tradizione attraverso la tecnica antica detta sarcitura con la quale i pescatori riparavano le loro reti da pesca. Per avviare la produzione, sarà promosso a partire dal mese di ottobre 2021, un equity crowdfunding.
Smaltimento rifiuti
Come riporta l’Ansa, lo smaltimento dei rifiuti delle reti da pesca è un problema che si ripercuote sull’inquinamento del mare. In base ai dati, vengono abbandonate tra le 500.000 e 1 milione di tonnellate di reti fantasma nei mari di tutto il mondo.
Questo rappresenta il 10% dei rifiuti marini e sono necessari dai 600 agli 800 anni per il loro deterioramento. E non solo. Una volta deteriorate, le reti in microplastiche queste rappresentano un problema ulteriore per quanto riguarda gli ecosistemi marini.
Tra le altre drammatiche ripercussioni, le reti da pesca abbandonate in mare provocano la morte di migliaia di animali marini ogni anno. Si stima che che nel 2018 siano stati uccisi 650.000 animali marini dalle reti fantasma.