I calabroni sono tra gli esemplari di vespa più pericolosi: possono iniettare un veleno mentre attaccano, così come le colonie di vespe di terra, pericolose perché costruiscono il nido nel terreno, dove non è visibile. Se calpestato, anche erroneamente, è preferibile allontanarsi senza dimenarsi, altrimenti la reazione delle colonie è immediata e dolorosa.
È bene sottolineare che sia vespe che calabroni, come tutti gli animali selvatici non hanno alcun interesse a pungere l’uomo se non quando direttamente minacciati. L’importante è non farsi cogliere dal panico agitando le braccia, degli stracci cercando di allontanare gli animali o peggio di ucciderli: così facendo finireste soltanto per innervosirli e richiamare “i rinforzi” con una maggiore probabilità di essere aggrediti.
Dovete sapere infatti che alcuni imenotteri sociali tra cui vespe e calabroni quando vengono molestati o schiacciati liberano dei feromoni (sostanze volatili che servono per comunicare con gli individui della stessa specie), un segnale d’allarme che richiamerà altri individui pronti ad attaccare. Ripeto che non si tratta di attacchi casuali ma sempre innescati da una minaccia/uccisione di qualche individuo.
Esca naturale per calabroni e vespe, la prevenzione
Per prevenire l’avvicinamento di vespe e calabroni evitate di lasciare in giro sostanze zuccherine, residui di frutta, bucce, ma anche altri residui alimentari come carni o pesce (vespe e calabroni a differenza delle api si nutrono anche di carni).
Evitate assolutamente gli insetticidi: sono un vero e proprio flagello ambientale, oltre che tossici e pericolosi per la salute umana e degli animali domestici.
Non sono selettivi ed uccidono tutti gli insetti e aracnidi senza distinzioni. Sono responsabili della morìa delle api e di altri insetti pronubi di cui ne stanno piano piano determinando l’estinzione. Gli insetti pronubi (impollinatori) sono alla base della riproduzione della quasi totalità dei vegetali di cui ci nutriamo e di cui si nutrono altre specie animali. Se dovessero diminuire ancora gli insetti pronubi ciò avrebbe effetti catastrofici anche sulla vita umana.
L’imprigionamento dei calabroni può essere effettuato non solo per mezzo di materiali chimici, ma anche attraverso la fabbricazione di diverse trappole per calabroni fai da te. Il periodo dell’anno maggiormente indicato per costruire e installare delle trappole per calabroni è la primavera, quando le regine sopravissute all’inverno si accingono a fondare nuove famiglie.
Esca naturale per calabroni, la procedura
La costruzione delle trappole per calabroni è molto semplice.
Innanzitutto bisogna procurarsi delle bottiglie di plastica vuote della capacità di 1500 cl. Una volta tagliate (dove incominciano a restringersi per formare il collo), si otterranno due parti di differenti dimensioni che avranno due diverse funzioni una volta che le trappole per calabroni verranno ultimate: una sarà a forma di cilindro e servirà come contenitore della sostanza attraente; l’altra sarà a forma d’imbuto e avrà la funzione di far entrare l’insetto.
A questo punto è necessario fare due buchi diametralmente opposti sulla circonferenza tagliata dove verrà un filo di ferro che avrà la funzione di manico per appendere le trappole per calabroni all’albero. Ora, le trappole per calabroni sono pronte e dovranno essere appese sugli alberi a un’altezza di circa 2 metri.
Ci sono diverse esche che si possono utilizzare nelle trappole per calabroni. La prima è la birra, da inserire dentro la bottiglia con una quantità che varia dai 300 ai 400 cl.; la seconda è una miscela di acqua (100g H2o),, zucchero (100gr) e aceto (20gr); la terza è il pesce avariato.
Queste trappole per calabroni costruite in modo del tutto artigianale possiedono diversi vantaggi rispetto alle trappole per calabroni presenti in commercio come il costo o la cattura, che non avviene tramite avvelenamento o per mezzo di esche nocive ma per intrappolamento a seguito della conformazione a imbuto che assume la trappola dopo averla costruita.