Il mondo è alle prese con un cambiamento epocale legato alla transizione ecologica. Il new green deal, il rilancio dell’economia con il settore produttivo verde è al centro dei tavoli delle trattative internazionale. In questi giorni, a Glasgow, in Scozia si sta svolgendo la CoP26, conferenza internazionale sul Clima, nell’ambito della quale oltre cento paesi, esperti e organizzazioni si stanno confrontando sul tema dei cambiamenti climatici.
La riconversione tocca ogni ambito. Dal settore energetico, per cui si punta alle rinnovabili, all’agricoltura, sfruttamento del suolo, inquinamento ed emissioni C02.
Che cos’è la povertà energetica
In quest’ottica sono stati introdotti nuovi indici e parametri come ad esempio l’indice di povertà energetica- Si tratta dell’incapacità da parte di famiglie o individui di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, con conseguenze sul loro benessere.
L’indice di povertà energetica, come riporta Wikipedia, “misura un adeguato riscaldamento, raffreddamento e illuminazione delle abitazioni, la possibilità di accedere all’energia, sono servizi essenziali necessari per garantire uno standard di vita adeguato e la salute dei cittadini e per facilitare l’inclusione sociale”.
La cosiddetta “povertà energetica” misura la “situazione nella quale una famiglia o un individuo non raggiunge un adeguato livello di servizi energetici essenziali a causa di una combinazione di basso reddito, spesa per l’energia elevata e bassa efficienza energetica nelle proprie case”.
Secondo le stime, si calcola che oltre 50 milioni di famiglie nella sola Unione Europea vivano in una condizione di povertà energetica.
I poveri energetici in Europa
Dagli ultimi dati pubblicati da Eurostat il 5 novembre 2021, di un sondaggio condotto nel 2020 (anno della pandemia). Emerge che oltre l’11% degli italiani in povertà energetica. L’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa in base all’indice di povertà energetica.
La media UE è dell’8%. Al primo posto, l’Austria con l’1,5%, seguita da Finlandia (1,8%), Repubblica Ceca (2,2%), Olanda (2,4%) e Polonia (3,2%). La Francia è al 6,5%, mentre la Germania al 9%.
Seguono Spagna (10,9%), Romania con il 10%. Tra gli altri paesi in Europa Italia, Irlanda e Lettonia si attestano all’11%.
Mentre i paesi più critici sono Grecia (16,7%), Portogallo (17,5%), Cipro (20,9%), Lituania (23,1%) e Bulgaria, con il 27,5% di persone che hanno dichiarato di essere impossibilitati a mantenere le loro abitazioni calde in inverno.
Piattaforma UE su povertà energetica
La stessa Commissione europea per far fronte a questa problematica ha lanciato nel mese di ottobre 2021, un nuovo sito web dedicato alla povertà energetica, affiché diventi un punto di riferimento per i decisori politici.
La piattaforma chiamata EPAH (Energy Poverty Advisory Hub) vuole essere un supporto per i paesi nella lotta alla povertà energetica. Oltre ai corsi di formazione online per aggiornare le competenze, è possibile elaborare piani, analisi e progetti sul fenomeno.
Inoltre, si tratta di uno strumento che fornisce supporto agli enti locali che vogliono rimanere aggiornati sulle politiche Ue in materia e per partecipare.
Secondo quanto riferito, sarà messo anche a disposizione dei Comuni e delle Autorità locali un sistema di supporto che offre la possibilità di essere sempre aggiornati sulle politiche attive in Europa e partecipare ai bandi messi a disposizione dalla Commissione europea.
Nel mese di novembre 2021, sarà elaborato e pubblicato un Atlante interattivo online, dove saranno tracciate e saranno visibili tutte le azioni a livello locale per mitigare degli effetti della povertà energetica.
Povertà energetica in Italia
Il tema è così strategico e delicato che molte organizzazioni hanno aderito al network dell’Alleanza contro la povertà energetica, promossa da Canale Energia con l’intento di istituire un dialogo tra attività sul campo, azioni di ricerca e monitoraggio e istituzionali.
Al network ha recentemente aderito l’associazione dei consumatori Cittadinanzattiva che opera per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori.
“Oggi diventa ancora più urgente affrontare una criticità che impatta su un numero sempre maggiore di nuclei familiari. E’ da considerate che oltre il 14% dichiara di non riuscire a riscaldare adeguatamente la propria abitazione e a pagare le bollette nei tempi previsti”.
Dichiara la responsabile Politiche dei consumatori Tiziana Toto auspicando “che il confronto con gli altri partner possa produrre proposte concrete di contrasto al fenomeno della povertà energetica”.
Agnese Cecchini, founder dell’Alleanza contro la povertà energetica e direttore responsabile di Canale Energia ha accolto con favore l’adesione di Cittadinanza attiva.
Cecchini ha infatti ricordato che “l’obiettivo è agire su più fronti con diversi partner così da raggiungere cittadini e stakeholders con proposte e soluzioni”.
Disuguaglianze energetiche
Il tema sull’accesso alle energie che sta provocando nuove forme di disuguaglianze è stato ricordato dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
In una dichiarazione riportata da Ansa, la Meloni ha denunciato che “l’aumento esponenziale della bolletta energetica, dei costi delle materie prime e della logistica si sta trasformando in una vera e propria mazzata per le imprese e per tanti comparti della nostra economia, è sempre più costoso e anti-economico produrre”.
“Una situazione – prosegue la Meloni- che sta già creando aumenti a cascata su cittadini, famiglie e aziende, già in ginocchio per la pandemia”.
La presidente di Fratelli d’Italia ha concluso, annunciando che “il Governo Draghi non può ignorare un’emergenza nell’emergenza e Fratelli d’Italia è pronta a portare questo tema in Parlamento, a partire dalla manovra economica”.