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Facebook e personalità: quante volte aggiorni il tuo profilo?

Pubblicato da
Redazione

facebook e personalità
Facebook è uno strumento relativamente giovane in merito al quale esistono pochi studi psicologici. Tuttavia, una delle ricerche più recenti ed interessanti che tentano di svelare la psicologia di Facebook è stata realizzata da Soraya Mehdizadeh, studente della Toronto’s York University. A questo proposito basandosi nell”analisi di un totale di 100 persone si è potuto apprezzare una curiosa connessione tra i profili in Facebook e i tratti narcisistici della personalità.

A questo punto è necessaria una piccola spiegazione: ogni persona rielabora la propria identità giorno dopo giorno, l’identità ingloba la concezione che la persona ha di se stessa (l’insieme dei pensieri e dei sentimenti che una persona nutre verso di se), ma nello stesso tempo l’identità viene costruita attraverso un processo sociale nel quale gli altri apportano anch”essi i loro pensieri e sentimenti verso di noi. In questo modo si verifica continuamente un processo di adattamento tra quello che è la concezione che abbiamo di noi stessi e quella che nutrono gli altri nei nostri confronti.

Nella concezione che abbiamo di noi stessi esisterebbero due grandi entità: “l’io attuale e l’io possibile”. Normalmente nella vita quotidiana le differenze tra ciò che siamo e ciò che desideriamo essere non sono particolarmente pronunciate mentre che in Internet questa differenza può avere delle dimensioni molto maggiori, dato che le persone possono scegliere quelle caratteristiche che desiderano mostrare, ricevere un feedback positivo in merito alle stesse e, infine grazie a questo, cambiare la concezione che hanno di se stesse allontanandosi però dalla realtà. In alcuni casi si può addirittura giungere a sviluppare una patologia conosciuta come “io interattivo”. Per questo motivo le reti sociali risultano di grande interesse per la Psicologia della Personalità.

Ma tornando allo studio in questione, lo stesso è giunto alla conclusione molto interessante che più persone rivedono e aggiornano il loro profilo in Facebook e maggiore è il punteggio che ottengono nella scala del narcisismo. Tuttavia, esistono alcuni dettagli interessanti che dimostrano alcune differenze di genere: le donne che desiderano farsi pubblicità tendono a optare per fotografie che richiamano l’attenzione adornandosi in modo tale da risaltare l’apparenza fisica mentre gli uomini tentano di fare lo stesso concentrandosi però di più nella descrizione che mette in risalto la loro intelligenza e ingegnosità.

La connessione tra narcisismo e numero di volte che viene rivisto e aggiornato il profilo in Facebook potrebbe sembrare scontato, ma in seguito allo studio è sorto qualcosa di ancora più curioso: le persone con un’autostima molto bassa sono quelle che rivedono con maggiore frequenza la loro pagina di Facebook. Ovviamente, a questo punto ad alcune persone risulterebbe difficile comprendere la relazione tra narcisismo e bassa autostima dato che nell”immaginario popolare si è sempre messo in relazione il narcisismo con un livello di autostima alto. Una spiegazione interessante viene da Bossom, il quale afferma che realmente il narcisismo sarebbe solo una maschera con la quale si nasconde una bassa autostima.

In questo modo, se seguiamo la teoria che comprende il narcisismo come una maschera, scopriremo che le persone che hanno una esagerata considerazione di se stesse necessitano di aggiornare costantemente il loro profilo per mostrarsi al mondo come se fossero i migliori, ma nello stesso tempo la loro bassa autostima le induce a rivedere costantemente il feedback che lasciano i loro amici in un processo di ristrutturazione continua delle loro identità.

Così, dovremmo stare particolarmente attenti, dato che ciò che può apparire come una semplice forma per mantenersi connessi con amici e conoscenti e per scoprire nuove amicizie, a lungo andare potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, soprattutto per quelle persone che hanno una personalità con alcune caratteristiche troppo accentuate.