Fasce orarie Enel e tariffe: tutte le informazioni utili su consumo, tariffe Enel, il costo dell’energia elettrica in termini di kWh consumati e gli orari in cui si risparmia grazie alle fasce orarie Enel.
Se provate a chiamare il servizio clienti Enel e chiedere circa le loro tariffe potete avere le risposte più disparate, la confusione è palese anche se chiedete delle famigerate fasce orarie Enel previste con la tariffa bioraria!
Noi di tecnologia-ambiente.it lo abbiamo fatto, abbiamo contattato il servizio clienti Enel e in 5 telefonate abbiamo avuto altrettante risposte differenti. Per arrivare a capo della questione fasce orarie Enel e tariffe applicate, ci siamo fatti inoltrare per Fax una copia del contratto di “fornitura di energia elettrica per usi domestici“.
In questa pagina faremo un po’ di chiarezza su quelle che sono le tariffe Enel, il costo dell’energia elettrica in termini di kWh consumati e gli orari in cui si risparmia grazie alle fasce orarie Enel previste con la tariffa bioraria. Da molti detta “tariffa trioraria” per la presenza delle fasce f1, f2 e f3 ma vedremo che la fascia oraria F2 e F3 hanno fin troppo cose in comune.
In ogni caso, prima di approfondire l’argomento è bene saper decifrare e capire tutte i numeri che troviamo nel display del nostro contatore, a tal proposito vi consigliamo la lettura dell’articolo “Come leggere il contatore ENEL”
Premettiamo fin da subito che le tariffe Enel cambiano in base alla tipologia di contratto e alla potenza erogata. In genere, a prescindere dal servizio di fornitura (Enel Energia o Enel…), la tariffa Enel è composta da:
Al costo dell’energia elettrica in chilowattora, quindi, bisognerà aggiungere i due importi fissi previsti da Enel ma non è tutto: per ottenere l’importo finale della bolletta, ai corrispettivi della tariffa bisognerà aggiungere:
L’accisa, prevista dalla normativa vigente, viene addebitata per il consumo oltre i 220 kWh/mese per i contratti con forniture fino a 3 kW (3,3 kW effettivi), mentre chi ha la “sfortuna” di avere una fornitura che supera i 3,3 kW (4 kW o 7 kW, magari spinto dalla necessità di non avere un impianto di riscaldamento a metano ma solo elettrico) dovrà addebitare le accise su tutto il consumo.
Parlando ancora di tariffe Enel, se qualcuno di voi ha la cosiddetta “tariffa tutto compreso” o sta valutando di stipulare un contratto del genere, vi invitiamo a leggere una dettagliata analisi sui reali vantaggi: Elettricità, la tariffa tutto compreso conviene?
Come è chiaro dalle tariffe Enel, le variabili sono molte per poter dare un prezzo finito per ogni kWh di energia elettrica prelevato dalla rete. Il contratto dell’Enel riporta alcuni prezzi al netto di IVA e accise, si tratta di costi applicati sul consumo complessivo, ovvero sommando il consumo di energia nelle ore di punta e non di punta (fasce orarie Enel), seguendo scaglioni di consumo annuo:
Ai prezzi bisogna poi aggiunge l’IVA, le accise previste dalla legge e gli importi fissi mensili previsti da Enel.
Il calcolo del costo energia elettrica è piuttosto macchinoso ma come è chiaro, più si consuma, più il prezzo dell’energia aumenta:
l’aumento in bolletta non tiene conto solo dei maggiori consumi dell’utente ma anche di tariffe più salate quando si supera una certa soglia di kWh prelevati dalla rete.
Per comprendere al meglio le tariffe Enel, vi rimandiamo all’articolo dedicato alle fasce orarie di maggior risparmio: Fasce orarie Enel, i dettagli sui consumi. Nell’articolo, una tabella esplicativa vi spiegherà la parte fissa legate alle fasce orarie e la parte variabile direttamente dipendente ai consumi.
Il costo dell’energia elettrica aumenta per chi ha un contratto Enel che prevede una potenza oltre i 3 kW. In questo caso aumentano tutte le quote fisse e il prezzo di ogni kWh va da un minimo di 0,102612 euro/kWh fino a un massimo di 0,202232 euro/kWh. Parliamo sempre di un costo netto, privo di iva e accise.
Sentiamo spesso parlare di tariffa trioraria dato che si fa riferimento alle fasce orarie f1, f2 e f3, tuttavia, quella prevista da Enel è una tariffa bioraria. Nell’articolo Fasce orarie Enel, quando conviene? abbiamo suddiviso la giornata e i giorni della settimana, in base ai costi dell’elettricità
Ricapitolando, la fascia oraria Enel per il risparmio (più economica) è la F3 che coincide con gli orari notturni e i giorni festivi. La fascia oraria f2 prevede una tariffa intermedia mentre la fascia oraria F1 è quella che costa di più.
Tariffa bioraria e fasce orarie Enel
In realtà, si parla di tariffa bioraria perché il prezzo dell’energia in fascia f2 e f3 è identico, a variare è il dispacciamento. Per questo motivo non si parla di tariffa trioraria.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, per le famiglie in disagio economico e/o fisico, prevede degli incentivi sulla bolletta elettrica. Le agevolazioni sulla bolletta elettrica prendono il nome di “bonus sociale” e possono essere richieste direttamente al proprio Comune di residenza.
Chi vuole risparmiare energia elettrica, oltre a considerare le fasce orarie Enel e usare gli elettrodomestici più energivori (lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro…) nella fascia oraria di risparmio f3 (di domenica, a Natale o di notte…) può attuare delle strategie e buone pratiche domestiche.
In primis può migliorare l’impiego dello scaldabagno elettrico, un vero e proprio sanguisuga energetico! Per approfondire, leggete “Come risparmiare sullo scaldabagno elettrico“.
In seconda battuta vi converrà dare un’occhiata alle lampadine di casa, quante di queste sono a LED? Ormai, i LED, hanno superato di gran lunga anche le vecchie lampadine dette “a risparmio energetico” e in più costano anche relativamente poco.
Se in casa avete ancora lampadine da più di 30 watt… gettatele via, ricordandovi di smaltirle correttamente insieme ai rifiuti RAEE. Se pensate che le lampadine a LED per la casa costano molto, vi sbagliate. Vi facciamo due esempi di lampade a led per la casa dal buon rapporto qualità prezzo.
Questa lampadina a LED per la casa è luminosissima, tanto che il produttore indica in etichetta la dicitura “faretto” pur trattandosi di una lampadina a LED con classico attacco E27. Questa lampadina a led è perfetta per ambienti in cui desiderate molta luce, stanze in cui i ragazzi studiano oppure in stanze con il soffitto molto alto, dove la luce tende a disperdersi. E’ tra le migliori proposte sul mercato dato il rapporto qualità/prezzo: costa 14,99 euro e assorbe solo 13W, con le classiche lampadine a risparmio energetico (non a led) richiederebbe almeno 100 Watt.
Questa lampadina a led per la casa è indicata per risparmiare energia elettrica in camera da letto o in ambienti piccoli. L’intensità luminosa è di 810 lumen, quindi si tratta di un genere molto versatile. Il prezzo è di 8,99 euro. Se in casa avete delle lampadine da 60 W, questa lampada da soli 9 W riuscirà a sostituirla egregiamente emettendo la stessa intensità luminosa. L’attacco, anche qui, è il classico E27.
I prezzi online sono molto competitivi e le proposte prevedono ogni tipo di attacco, intensità luminosa e forma. Per farvi un’idea più precisa vi rimandiamo alla pagina di Amazon dedicata alle lampadine a LED.
Analogamente alle lampadine, anche gli elettrodomestici con un’etichetta energetica alta (almeno A+) possono portare un buon risparmio in bolletta. Non vi chiediamo di cambiare tv, lavatrice o frigorifero, semplicemente, quando sarà giunto il momento di rottamare i vecchi elettrodomestici, scegliete un modello ad alto risparmio energetico: la vostra bolletta elettrica ringrazierà!
Nell’articolo dedicato al consumo elettrodomestici troverete informazioni dettagliate su quanto consumano gli apparecchi elettrici di casa più comuni: quanto consuma la lavatrice, il frigorifero, il forno… e così via. E’ utile sapere che è possibile monitorare il consumo elettrico di un singolo elettrodomestico sfruttando delle prese (semplici spine dotate di display) che funzionano da misuratore elettrico. Non è necessaria alcuna installazione, solo collegare il misuratore alla spina dell’elettrodomestico e inserirlo nella presa domestica.
Questo “misuratore di corrente” è chiamato, tecnicamente, “wattametro”, i wattametri più completi riferiscono non solo il consumo effettivo in watt ma anche il relativo consumo economico in termini di euro spesi per il sostentamento del singolo elettrodomestico. Su Amazon è disponibile un Misuratore di Consumo Corrente al prezzo di circa 18,68 €.
Le stufe elettriche sono la piaga di molti utenti. Chi non ha una caldaia con impianto di riscaldamento a metano è costretto a riscaldare casa mediante stufe elettriche. Queste persone non solo devono stare attente a ottimizzare i consumi (eliminate gli spifferi! Fate attenzione alle finestre, prese elettriche e altre fughe di calore) ma anche a combinare la stufa elettrica con altri sistemi di riscaldamento alternativi: valutate l’acquisto di una stufa a pellet o di un termocamino.
Chi ha un sistema di riscaldamento a metano, farebbe bene a dotare le valvole dei termosifoni di un cronotermostato o di un termostato.
L’ideale è il cronotermostato: vi consente di programmare accensione e spegnimento (e temperatura ideale!) dei caloriferi in base ai giorni della settimana così da trovare casa calda al rientro senza la necessità di lasciare l’intero impianto di riscaldamento acceso!
Sfrutta le fasce orarie Enel e le tariffe fuori ora di punta
Ricordatevi di stirare, fare la lavatrice, azionare l’asciugatrice, l’aspirapolvere e gli altri apparecchi elettrici più energivori nelle ore in cui l’elettricità si paga meno. La tabella qui in alto sintetizza quanto detto in precedenza circa le fasce orarie Enel e tariffe sull’energia elettrica.
Altri consigli sul: Risparmio energetico in casa.