I ricercatori dell’Università di Toronto stanno studiando una nuova classe di nanoparticelle che potrebbero permettere di realizzare celle solari meno costose, più leggere e più flessibili.
Sviluppata da Ted Sargent, docente presso il dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica, e dal ricercatore Zhijun Ning, la nuova tecnologia si basa su punti quantici colloidali (colloidal quantum dot) e su due tipi di semiconduttori (n e p), che per la prima volta in queste nuove ricerche mostrano di poter resistere, così associati, all’ossidazione se esposti all’aria.
Commenta Sargent:
Il settore dei punti quantici colloidali per il fotovoltaico richiederà un continuo miglioramento nelle prestazioni e nell’efficienza di conversione, ma le ricerche progrediscono rapidamente. C’è comunque bisogno di lavorare per portare le prestazioni a livelli commercialmente interessanti.
Per il momento, il nuovo materiale è stato utilizzato per costruire una cella solare che ha mostrato una efficienza di conversione superiore all’8%. I ricercatori puntano alla realizzazione di celle solari che potrebbero essere stampati su supporti sottili e flessibili per creare pannelli a basso costo e tegole fotovoltaiche.
Fonte greenstyle.it