Il ruolo del gas non convenzionale è stato al centro del dibattito sull’omonimo convegno, organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Ma cos’è esattamente il gas non convenzionale?
Andrea Barbabella, responsabile energia della Fondazione Sviluppo Sostenibile, spiega come:
“questo gas ha tutte le proprietà del convenzionale ma si trova in bacini scarsamente permeabili. Richiede dunque delle tecniche di estrazione particolari che esistono da 150 anni ma che solo negli ultimi 4-5 anni hanno trovato la convenienza economica per diversi fattori legati alla tecnologia e al mercato“.
I vantaggi che se ne traggono sono il risparmio dei consumatori, dovuto ad un minore costo del prodotto, ed una notevole riduzione di emissioni di CO2.
In base a questo Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile ha commentato: “Dobbiamo capire meglio il ruolo che questo gas potrà giocare nella transizione verso una economia a basse emissioni di CO2”.
Le potenzialità di questo gas e i bassi costi lo metterebbero anche in una posizione di competizione e sostituzione del nucleare, del petrolio per i trasporti e del carbone per l’energia elettrica.
Il problema è che al momento l’estrazione e l’utilizzo dei gas non convenzionali è praticato negli USA, mentre in Europa siamo solo all’inizio. Si stanno perfezionando le tecniche di estrazione, grazie anche alle nuove tecnologie, e si stanno valutando ed esplorando le zone più ricche. I primi investimenti e progetti riguardano la Germania e la Polonia, ma anche Francia e Romania sono Nazioni con alto potenziale. Per quanto riguarda l’Italia invece pare che qualche giacimento si trovi in Toscana e nelle isole maggiori.
La preoccupazione per la crisi dell’energia e le risorse del pianeta, nonchè l’interesse per un pianeta più pulito e sano, porta a concentrare gli sforzi di società e singole personalità nella ricerca di soluzioni alternative. C’è da tenere in conto però che anche il gas non convenzionale ha i suoi aspetti negativi. Il risvolto della medaglia sta nell’estrazione e negli ingenti consumi di acqua e nel pericolo di contaminazione delle falde acquifere durante la fratturazione idraulica.
di Brigida Ambrosio