A Brindisi si registrano troppi casi di colonie di gatti investiti dalle auto e per questo motivo le associazioni locali hanno provveduto all’installazione di cartelli che avvisano il pericolo di attraversamento felino.
Potrebbe sembrare anomalo un cartello a forma di triangolo rosso di pericolo con all’interno la sagoma di un felino con la scritta : «Attraversamento gatti, rallentare», ma esiste davvero ed è stato fatto installare a Brindisi.
I cartelli in città al momento sono solamente tre e sono stati posizionati nella zona del cimitero, ovvero la zona cittadina dove ci sono le maggiori colonie feline in paese e quindi si registrano i casi maggiori di gatti investiti. I cartelli hanno quindi l’obiettivo di far rallentare gli automobilisti mettendoli al corrente del pericolo di investire qualche gatto.
L’iniziativa è partita dall’associazione Micetti di Brindisi con il contributo della Fondazione Virio, la quale ha provveduto ai costi e al nulla osta dell’Ufficio Tecnico del Comune, con cui si è pianificato il tutto affinché fosse tutto idoneo alle attuali normative. «Un paese che lascia che i gatti rimangano per strada investiti come stracci non è un paese civile – spiega Antonella Brunetti, Presidente di Micetti di Brindisi – L’idea nasce proprio a causa della moria di animali che registriamo in prossimità delle colonie feline. Solo nell’ultimo mese, tra i gatti che assistiamo personalmente, ne abbiamo raccolti investiti per strada ben dieci. Molti di loro erano stati sterilizzati, in alcuni casi a nostre spese».
Nella zona del cimitero di Brindisi la colonia felina ha raggiunto circa 60 gatti i quali, la maggior parte, si ritrovano per strada a seguito dell’abbandono. La triste situazione non è difficile solo per gli animali già presenti ma anche per quei gatti che dovendosi aggregare, trovano difficoltà dal punto di vista dell’equilibrio della convivenza: «Di recente era stata abbandonata una gatta, già sterilizzata quindi passata sicuramente per le mani dell’uomo – ci racconta la Brunetti – ci aveva messo un po’ di tempo per trovarsi i suoi spazi. Quando finalmente si era ricavata il suo angolo l’abbiamo trovata investita. Uno strazio».
Il pericolo maggiore per questi animali deriva dal fatto che essendo stati abbandonati e quindi abituati a vivere in un appartamento, non sappiano riconoscere i pericoli che la strada può rappresentare, come le auto. Sono loro la categoria felina più a rischio dato che una parte dei gatti, essendo stati sterilizzati, nel periodo di accoppiamento, non sentono la necessità di allontanarsi dalla zona del cimitero.
Questo tipo di iniziativa non è sviluppata nelle altre città italiane come è successo per Brindisi, la quale è stata una delle prime a mobilitarsi. Nei mesi scorsi abbiamo parlato delle situazioni infelici di Bogliasco, in provincia di Genova, e di Quarto, nel napoletano: «Andrebbe introdotta ovunque, dovrebbe essere inserita nel codice della strada, come per la fauna selvatica – conclude la Presidente di Micetti – Questa nuova segnaletica serve sia per avvertire gli automobilisti e invitarli alla prudenza che per rivendicare la presenza dei gatti in città. Il prossimo passò sarà quello di chiedere delle strisce pedonali a forma di zampette. Crediamo che per tutelare queste colonie feline servano azioni concrete».
Anche la legge sta oggettivamente dando una mano, riconoscendo l’illecito amministrativo per l’omissione di soccorso nei confronti di animali che abbiano subito lesioni a causa di un incidente stradale e punendo la condotta con una sanzione pecuniaria che può anche superare i 1.600 euro. È già un passo avanti anche se non sufficiente, per diminuire il numero di animali morti a causa di incidenti che restano sempre molto elevati.