Negli ultimi anni in Italia si è registrato un vero e proprio boom del “biologico”: nel 2016 gli acquisti di prodotti bio nel nostro paese sono aumentati del 21%, producendo un valore al consumo pari a 2,5 miliardi di euro (circa 0,4 milioni di euro in più rispetto al 2015).
Il trend positivo dura ormai da oltre un decennio e attualmente 13 milioni di italiani consumano cibi biologici almeno una volta alla settimana. Secondo le informazioni fornite da Coldiretti, questa crescita è supportata da un incremento delle superfici coltivate dedicate a prodotti non trattati.
Nel 2015 la quota di territorio agricolo utilizzato per questo genere di coltivazioni ha toccato la quota record di 1,5 milioni di ettari, ovvero il 12% del totale nazionale, facendo rilevare un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Il canale di distribuzione che ha maggiormente beneficiato di questo processo è quello dell’e-commerce (+71% negli ultimi 5 anni), seguito dalle attività di ristorazione con prodotti bio (+69%), i negozi specializzati in alimenti biologici (+15%), gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole (+14%) e gli agriturismi aperti da coltivatori bio (+13%).
Questi ultimi in particolare hanno gradualmente guadagnato spazio non soltanto nel mercato del biologico ma anche nel settore turistico. Sono questi i dati diffusi da Coldiretti in occasione del Salone Internazionale del biologico parlano chiaro.
Sempre più italiani scelgono questo tipo di strutture per le loro vacanze all’insegna della natura e del cibo sano. L’attività agrituristica non solo è un punto di riferimento per i turisti che vogliono riscoprire antiche usanze e sapori, è divenuta un’importante fonte di reddito per le aziende agricole poste in zone di particolare interesse turistico (per approfondimenti, leggete “come aprire un agriturismo”). Le attività agrituristiche più fiorenti sono quelle in prossimità di fiumi, laghi, boschi praticabili, mare, alta montagna, riserve naturali o località in cui si svolgono attività quali sagre e festival tipici.
La crescente consapevolezza alimentare dei consumatori si riflette fortemente sull’attività agricola e agrituristica. La grande crescita degli agriturismi bio è testimoniata anche dall’attenzione che è stata loro riservata da alcuni dei più importanti siti di prenotazione e ricerca viaggi.
Per esempio, il blog di GoEuro ha pubblicato un’interessante selezione degli 8 agriturismi in Italia dove trascorrere vacanze al 100% biologiche. La lista stilata dal sito che ricerca e prenota viaggi comprende strutture sparse in tutta la penisola e ognuna focalizzata su uno specifico aspetto del benessere psicofisico: dall’ecovillaggio realizzato in materiale ecosostenibile all’ecoresort immerso in un parco naturale, dall’azienda agricola biodinamica all’agriturismo specializzato in cucina vegana. La scelta di dedicare uno spazio ai green è naturalmente spiegata dal sempre più crescente numero di persone che richiedono e scelgono di passare le proprie vacanze in maniera sostenibile.
Un altro esempio viene dal blog di Trivago Room5 che si è invece concentrato sui migliori hotel e agriturismi vegetariani (o con menù vegetariano) d’Italia. Nel Belpaese le strutture che offrono cibo a km 0 in un mix di tradizioni gastronomiche locali e cucina vegetariana sono infatti in forte crescita e sempre più attenti all’ormai evidente voglia di biologico degli italiani. Per questo il blog del sito specializzato nella ricerca di hotel si è focalizzato anche sulla presentazione di alcuni hotel e agriturismi con menù al 100% vegetariano dal nord al sud Italia. Anche qui la crescente domanda per le vacanze green ha spinto il sito di Trivago ha dedicare dei propri spazi sul sito a questo particolare tipo di vacanze.
Oltre in vacanze, in un ambiente naturale, il cibo biologico dovrebbe esser scelto durante la nostra vita quotidiana. I ricercatori della School of Allied Health Sciences dell’Università di Boise, in Idaho hanno dimostrato come il consumo di frutta e verdura biologiche riescano a mantenere l’organismo sano. Chi consuma abitualmente frutta e verdura biologiche, infatti, espone il suo organismo a minori quantità di pesticidi ed erbicidi rispetto a chi mangia vegetali coltivati con i metodi convenzionali. Questo può avere effetti sulla salute, dal momento che alcune sostanze, in particolare gli organo-fosfati (OF), sono state associate a diversi disturbi dell’organismo. Alla fine della ricerca si è visto che esiste una relazione tra dose-dipendente tra consumo di alimenti non biologici e presenza di organofosfati nelle urine.