La Goletta Verde con la quale Legambiente effettua controlli ecologisti e valuta lo stato di salute delle acque e delle coste. Con la prima tappa in Liguria, Goletta Verde ha assegnato la prima bandiera nera della stagione alla Regione.
“Assegniamo la bandiera nera alla Regione Liguria per la mancata istituzione del Parco Nazionale di Portofino e le politiche condotte nei confronti dei parchi regionali e le aree protette”, dichiara il Presidente Legambiente Liguria, Santo Grammatico.
Sottolineando che la Regione non ha “ritirato il permesso alla ricerca di titanio nel comprensorio del Beigua e non ha ampliato i confini dell’area protetta al Comune di Urbe”, denuncia il presidente Legambiente Liguria.
Inoltre, la bandiera nera è stata assegnata alla Regione anche “per aver depotenziato gli Enti parco sottraendo il personale distaccato dalle dipendenze dirette dei parchi alla Regione. Per i continui tentativi di modifica della disciplina quadro dei parchi regionali indirizzati ad indebolire il sistema delle aree protette anziché rafforzare la tutela del territorio e della biodiversità”.
In totale, i volontari di Goletta Verde hanno effettuato campioni in luoghi distribuiti lungo la costa. Tra i quali hanno selezionato undici luoghi nei pressi di foci e canali e dodici punti a mare, distribuiti su tutta la costa regionale.
Ben quattro luoghi hanno superati i limiti di legge di cui tre sono risultati fortemente inquinati e uno inquinato.
Goletta Verde ha preso parte al presidio “Insieme per il Parco Nazionale di Portofino”, in collaborazione con il Coordinamento per il Parco Nazionale e Fridays for Future.
Le organizzazioni hanno infatti voluto evidenziare che le aree protette rappresentano lo strumento più adeguato per tutelare la biodiversità, prevenire problemi di salute pubblica e promuovere stili di vita sostenibili.
Senza contare i loro potenziali come attrattori turistici, opportunità di crescita e sviluppo sostenibile per le comunità.
Inoltre, l’associazione ambientalista ha ricordato come proprio la strategia europea per la tutela della biodiversità chieda che entro il 2030, siano istituiti almeno il 30% di territorio e di mare protetti.
“Nel nostro Paese attualmente le aree protette terrestri sono solo l’11% e quelle marine il 5%. Grande è la lista delle aree protette in attesa di essere istituite, tra le più recenti (2017) anche quella nazionale di Portofino”, sottolinea Legambiente.
Anche la prima tappa di Goletta nelle acque del Lago Ceresio non è stata positiva. Le acque sottoposte ad analisi microbiologiche sono risultati fuori i limiti di legge e giudicati “fortemente inquinati”.
“Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi”, scrive Legambiente.
“Anche per questa edizione di Goletta dei Laghi, si riconferma la criticità su Porto Ceresio. Le analisi ci rimandano un quadro cronicizzato che speravamo di trovare in netto miglioramento”. Commenta Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia.
Purtroppo, prosegue Meggetto “dobbiamo constatare che gli sforzi messi in campo per risalire la china della buona qualità delle acque e della balneabilità dei lidi ancora non bastano. Chiediamo si faccia tutto il possibile per dare corso al risanamento delle acque e alla sistemazione delle infrastrutture, nodo cruciale per avere acque pulite anche in questo tratto del Ceresio”.
Le tappe di Golette Verde proseguiranno fino ad agosto a Olbia, Fiumicino, Napoli, Maratea, Eolie, Crotone, Trani, Termoli, Vasto, Ancona, Ravenna, Caorle per concludersi a Trieste.
Mentre la Goletta dei Laghi quest’anno monitorerà i laghi di Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Molise, Puglia, Lazio, Calabria e Sicilia.