A causa della diffusione degli OGM, sono subentrate cinque nuove specie di infestanti immuni al mais transgenico e alle piante di cotone OGM. Le coltivazioni OGM, per essere resistenti ai parassiti, avevano inglobato caratteri genetici di un batterio capace di uccidere i peggiori organismi infestanti, così sono nate le coltivazioni OGM che incorporavano il “psticida Bt” (per capirci di più, leggi l’apprfondimento).
Dopo l’introduzione degli OGM c’è stato un nuovo adattamento della specie: alcuni parassiti si sono evoluti e non sono più sensibili al pesticida Bt. Di consenguenza le colture OGM sono divenute di nuovo preda di tali parassiti.
Nel nostro approfondimento dedicato agli OGM abbiamo parlato dei vari danni e accennato al possibile sviluppo di nuove resistenze da parte di piante infestanti e insetti parassiti, al rischio di trasferimento di geni ad altre specie, l’apparizione di nuove specie infestanti e di altri effetti indesiderati sull’ecosistema, oltre ai danni sulla salute dell’uomo. Le nuove specie infestanti si sono ormai diffuse.
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A partire dal 2010, cinque delle 13 principali specie di parassiti infestanti erano diventati, in buona parte, immuni ai veleni Bt incorporati nel mais e nelle colture di cotone OGM. Tali danni erano già stati previsti e le multinazionali che hanno adottato gli OGM ne erano ben consapeli. Gli studi precedenti indicavano che nel peggiore dei casi, la resistenza al pesticida Bt sarebbe subentrata nel giro di 2 o 3 anni. La previsione migliore sosteneva l’efficacia della mais e del cotone transgenico per almeno 15 anni.
Il grafico riportato da Nature Biotechnology ci mostra come la diffusione delle specie resistenti al pesticida Bt è stata proporzionale alla diffusione delle coltivazioni OGM.
La conclusione?
Gli agricoltori che investono sulle sementi OGM non solo sprecano soldi: l’efficacia delle mutazioni genetiche indotte alle piante è a breve termine. Ma in più danneggiano l’ambiente somministrando quantità massicce di insetticidi aiutanto parassiti e altri infestanti a diventare più forti e a mutare di conseguenza il loro patrimonio genetico garantirsi la continuità della specie.
In tutto questo, nessuno sa con certezza l’effetto che ha il pesticida Bt sugli organismi che ingeriscono OGM, siano essi umani che animali. Alcuni studi attestano che: gli effetti sulla salute del granturco geneticamente modificato (l’11% della dieta), indipendentemente dalla presenza o assenza del trattamento con pesticidi, sono stati studiati per due anni sui ratti. Tutti i gruppi di topi avevano dei tassi di decessi 2-3 volte superiori a quelli riscontrati nei gruppi di controllo. I topi morivano più in fretta e con maggior presenza. Nei maschi a cui era stata somministrata alimentazione OGM, i danni al fegato e le necrosi erano superiori dalle 2 alle 5 volte. Le nefropatie renali si sono presentate con una maggiore frequenza (fino a tre volte!). Questi effetti sono stati spiegati con le conseguenze metaboliche dell’ingestione di alimenti OGM. -Maggiori informazioni circa tali studi è disponibile nell’articolo dedicato al Caso Monsanto-.
Per essere aggiornati sul tema OGM, non basta seguire gli aggiornamenti sul portale ufficiale del Ministero della Salute, piuttosto bisogna informarsi minuziosamente andando a seguire le diatribe che si celano dietro ogni produttore e nel dettaglio, cosa dice la legge in materia.
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