Igor ha raccontato a un quotidiano locale che due dei suoi nipoti, di sette e otto anni, sono scampati all’attacco perchè in quel momento non si trovavano in casa. Sua figlia Masha, invece, costretta su una sedia a rotelle a causa di un incidente, non è sopravvissuta.
“Questa è la sua sedia, di giorno è sempre seduta qui” ha detto il 54enne al Washington Post, con la voce spezzata dal dolore, mostrando la sedia a rotelle trovata tra i detriti.
Igor ha riportato diverse ferite, ma le sue condizioni sono buone: “Pensavamo di essere al sicuro dalla guerra qui: c’è stato un forte rumore e poi un’esplosione”, ha raccontato il 54enne. “Mi sono svegliato sepolto sotto le macerie.”
A tirarlo fuori da lì sono stati alcuni vicini che hanno provato a salvare anche le altre persone presenti in quel momento in casa, senza però riuscirci.
L’esplosione che ha raso al suolo l’edificio è stata così potente da causare ingenti danni ad altre cinque case nelle vicinanze, una persona è rimasta ferita in modo lieve.
A occuparsi ora di Igor e di ciò che resta della sua famiglia è un cappellano dell’esercito ucraino, Mykola Medynsky, che sin dalle prime ore dall’inizio dell’invasione si è attivato per aiutare il popolo ucraino: “Scendiamo negli scantinati dove le persone si stanno nascondendo e offriamo il nostro supporto” ha raccontato Mykola.
“In tantissimi sono in un grave stato d’ansia. Proviamo con gentilezza, con preghiere, ma anche con supporto psicologico e morale a dare loro sollievo.” ha spiegato il cappellano
Mykola sta anche accompagnando un fotografo militare ucraino che sta documentando i crimini di guerra commessi dai militari russi. Uno di questi crimini è proprio l’attacco insensato alla casa di Igor, che di certo non rappresentava un obiettivo strategico.
Una delle ipotesi è che il pilota del velivolo militare russo abbia sganciato le bombe per perdere peso e scappare più agilmente dalla contraerea ucraina, ma il fotografo militare ha rigettato questa ricostruzione: “Sapeva che quella era una zona residenziale, l’ha bombardata per ripicca. Se voleva sbarazzarsi delle bombe le avrebbe sganciate nei campi e nei boschi vicini”