Dall’Univerità della California un nuovo processo di sintesi dei materiali ceramici. La tecnologia potrebbe abbattere i costi produttivi per lo storage dell’idrogeno
Arriva dall’Università della California di San Diego, l’ultimo ritrovato in fatto di stoccaggio dell’idrogeno. Gli ingegneri dell’ateneo statunitense hanno creato in laboratorio nuovi materiali ceramici che potrebbero essere impiegati per immagazzinare questo gas in modo sicuro ed efficiente. Nello specifico i ricercatori hanno creato, per la prima volta, un composto a base di Boruro di Calcio, miscelato a Boruro di Stronzio e Bario, la cui specifica struttura cristallina costituisce una sorta di gabbia ideale per l’idrogeno. Il progetto fa parte di un programma di ricerca del valore di 1,2 milioni di dollari, finanziato dalla National Science Foundation.
“Siamo alla ricerca di materiali solidi che possano immagazzinare e rilasciare idrogeno facilmente”, spiega Olivia Graeve, professore presso la Scuola di Ingegneria Jacobs dell’ateneo californiano. L’idrogeno, l’elemento più leggero sulla tavola periodica, è difficile da immagazzinare. Il gas tende a diffondersi attraverso le pareti di serbatoi pressurizzati e richiede normalmente operazioni di compressione per essere conservato in spazi gestibili.
Le ceramiche realizzate dagli ingegneri dell’Università di San Diego sono essenzialmente strutture cristalline in una gabbia di boro, in grado di intrappolare, in maniera ottimale,al loro interno gli atomi di idrogeno. Per realizzarle gli scienziati hanno miscelato il boro con nitrati metallici e combustibili organici, come l’urea, in un forno a temperature inferiori ai 400 gradi Celsius. I nitrati e combustibili organici prendono fuoco, generando calore che guida la reazione senza quindi necessità di una fonte di energia esterna. Un metodo che risulta essere semplice, economico e più veloce rispetto alle metodologie tradizionali.