Il clima più caldo favorirà le invasioni di locuste: le conseguenze per l’agricoltura

L’invasione di locuste potrebbe avere ripercussioni molto serie sull’agricoltura mondiale: le possibili conseguenze

Locuste su prato
Locuste, una minaccia costante per l’agricoltura – tecnologiaeambiente.it

Il riscaldamento globale avrà un impatto non indifferente sull’ambiente e soprattutto sull’agricoltura. Di solito si parla ironicamente di “invasioni di cavallette” quando si vogliono sdrammatizzare ipotetici scenari inquietanti, ma le emissioni di gas serra potrebbero davvero portare ad una invasione di locuste e questa volta c’è davvero poco da sorridere.

I risultati di alcuni studi scientifici

Anche se saremo bravi a ridurre le emissioni di gas serra, è ormai certo che la minaccia delle locuste si allargherà del 25% rispetto a quei territori che oggi sono invasi da questo insetto ortoffero. A confermarlo è stato uno studio scientifico pubblicato su Science Advances, secondo il quale, l’invasione di questi insetti sarà “sempre più difficile da prevenire e controllare” con l’aumento della temperatura globale.

Tutta colpa dei venti e delle precipitazioni intense che agevolerebbero la sincronizzazione degli sciami, consentendo a questi fastidiosi insetti di mettere a repentaglio la sicurezza alimentare di interi paesi. Gli effetti nefasti del cambiamento climatico, infatti, avrebbero una incidenza importante sul comportamento collettivo delle locuste, come testimoniano alcuni dati raccolti ngli ultimi 35 anni (1985-2020).

Locusta verde
Il rischio di invasione di locuste aumenterà con i cambiamenti climatici – tecnologiaeambiente.it

Secondo una stima della FAO, uno sciame di locuste delle dimensioni di un km quadrato, potrebbe mandare in fumo una quantità di raccolto tale da poter sfamare 35 mila persone. Un danno immane davanti al quale non possiamo che rimanere inermi. La temperatura dell’aria, il volume delle precipitazioni e l’umidità del suolo non faranno altro, in futuro, che aumentare a dismisura il rischio di invasioni di locuste particolarmente impattanti sul suolo e sul raccolto.

Il clima sempre più caldo ha già fatto si che un quindicina dei paesi considerati a rischio abbiano già patito gli effetti nocivi dell’invasione di locuste, ma questa base geografica sembra ormai destinata ad aumentare nei prossimi anni. Secondo la stessa ricerca, la zona di transizione africana, l’Africa nordoccidentale, il Corno d’Africa, il Medio Oriente e l’area indo-pakistana, almeno fino al 2100, saranno fortemente interessate da questo fenomeno, anche se il volume di emissioni dovesse scendere.

I dati drammatici degli ultimi decenni

Questo forte aumento delle temperature globali non farò altro che favorire l’estensione dell’areale delle locuste dando vita a scenari apocalittici agevolati anche dalla continua presenza dei combustibili fossili nel mix energetico mondiale. Fra il 1985 e il 2002, gli attacchi sincronizzati degli sciami di locuste hanno interessato soltanto il 9,4% dell’area studiata.

Ma nel periodo 2003-2020, questo fenomeno è cresciuto di oltre il 35% e le proiezioni future sono ancora più drammatiche, ecco perchè servirebbe un intervento immediato per scongiurare nuove invasioni.

Al momento i rimedi a disposizione non sono tanti. Molti allevatori o coltivatori, per difendersi da questi attacchi utilizzano un repellente a base di peperoncino piccante, disponibile in molti negozi di giardinaggio. Questo liquido si spruzza sulle piante e funge da repellente. Questo tipo di insetti sembra non gradirne il gusto.

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