C’è chi dice che il latte fa male e chi, invece, sostiene che sia un’ottima fonte di calcio. Questa discordia si evince anche tra le istituzioni e le fonti più autorevoli. Per il consumatore è quindi difficile capire se il latte fa male o bene alla salute.
Con questo articolo voglio metterti a conoscenza delle ultime ricerche scientifiche in materia. Ti segnalo anche la posizione di riferimenti autorevoli come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il World Cancer Research Fund.
Il latte fa bene o male?
Fino a qualche tempo fa era luogo comune pensare che il latte fosse la migliore fonte di calcio. Oggi, alcune ricerche fanno sorgere molti dubbi sui reali effetti dell’assunzione del latte.
Innanzitutto partiamo da questo presupposto: il nostro organismo non è stato “programmato” per digerire latte in età adulta. L’enzima lattasi, responsabile della scissione del lattosio (zucchero del latte) viene prodotto in quantità rilevanti solo nella prima infanzia. Durante la crescita tendiamo a perdere questo enzima.
Allora il latte fa male solo agli adulti? Il latte vaccino fa male anche ai bambini. E’ il latte materno (prodotto dalla specie umana) il più sicuro per neonati e bambini. In più i bambini dovrebbero limitare l’assunzione di latte e derivati. Vediamo perché.
Latte vaccino
Ci sono altre considerazioni: da adulti ci nutriamo del latte di altre specie animali e non di latte umano. Quindi parliamo di latte vaccino, latte di capra, latte di cammello… Non è diffuso il latte di maiale solo perché le scrofe sono difficili da gestire e hanno mammelle non adatte alla macchinazione! Tutti gli studi attualmente disponibili sono basati sul consumo di latte vaccino.
Chi afferma che il latte fa bene sostiene che:
- E’ una buona fonte di proteine
- Coadiuva la produzione di massa muscolare
- E’ una buona fonte di amminoacidi
- Apporta elevate quantità di calcio
- Ha un effetto saziante
- Apporta micronutrienti indispensabili all’organismo
- Previene il cancro al colon
Chi sostiene che il latte fa male afferma che:
- La quantità di calcio realmente assorbita dal corpo umano non equivale a quella contenuta da questo alimento.
- Il latte svolge un’azione acidificante e impedisce l’assorbimento del calcio.
- Può causare osteoporosi
- Innesca lo sviluppo di cellule cancerose (in particolare è correlato al cancro al seno e al cancro alla prostata)
- Aumenta il rischio di diabete
- Incrementa il rischio di obesità
E’ importante sottolineare che non sempre è facile comprendere la veridicità di una ricerca scientifica. Il motivo? Non sempre è facile capire da dove arrivano i fondi che finanziano quella determinata ricerca. Per capire se il latte fa bene o male è necessario fare una premessa sul metodo scientifico. E’ necessario capire chi sono le fonti che ti dicono che il latte fa bene e chi sono le istituzioni che affermano il contrario.
Come funziona il metodo scientifico e la ricerca?
Tizio commissiona a un team di ricercatori di trovare prove scientifiche a sostegno di una tesi. Ora, se Tizio è il “Consorzio di produttori di latte”, chiederà al team di ricercatori di trovare a tutti i costi prove che il latte fa bene alla salute, il team di ricerca si metterà all’opera per farlo. Inoltre si trova anche terreno fertile: è vero che il latte contiene calcio e che il calcio è un micronutriente essenziale per la costituzione ossea. Ciò però non dimostra che il latte fa bene alle ossa, si tratta infatti di una deduzione indiretta che confuteremo più avanti.
Detto questo, è altrettanto doveroso sottolineare il coinvolgimento del governo americano nella propaganda del latte. Il governo federale americano ha avviato diverse campagne per lanciare il latte come la migliore fonte di calcio. Per esempio, in tutte le scuole degli Stati Uniti si fornisce latte a tutti gli studenti mediante il programma federale “National School Lunch Act“. E’ chiaro che gli interessi economici del governo americano possono offuscare il giudizio di tutti gli enti preposti. I conflitti di interesse, quando si parla di grande distribuzione alimentare sono all’ordine del giorno.
Il latte fa male alle ossa
E’ necessario specificare che ad oggi non c’era alcuna evidenza scientifica che fosse in grado di correlare il consumo di latte con una riduzione di osteoporosi. Il consumo di latte non è stato mai correlato, a livello scientifico, con un ridotto rischio di frattura ossea o con una migliore densità della massa ossea. Quindi non ci sono prove scientifiche che il latte fa bene alle ossa, ci sono prove solo sul contenuto di calcio nel latte.
In parole semplici: il calcio contenuto nel latte e nei suoi derivati non contribuisce alla costituzione della massa ossea. Anzi, il latte farebbe male alle ossa.
La causa è legata all’apporto delle proteine del latte che vanno a mobilitare le riserve di calcio già presenti nelle ossa.
Le proteine del latte andrebbero a “grattare via il calcio” abbassando la densità ossea, il calcio, strappato alla massa ossea, sarebbe poi escreto per via urinaria. La ricerca scientifica ha messo in evidenza questo fenomeno già molti anni fa. Questo meccanismo non è innescato solo dalle proteine del latte, sotto accusa anche le proteine della carne, il sale e la caffeina. Ecco, è per questo meccanismo che il latte non fa bene alle ossa e può essere responsabile di ossa deboli e coadiuvare la comparsa di osteoporosi.
Le ricerche sugli effetti del latte sulle ossa
Nel 2011, il Journal of Bone and Mineral Research ha pubblicato una meta-analisi che ha analizzato il consumo del latte. Il quesito era: il consumo di latte può proteggere dai danni alle ossa?
E’ stata analizzata la più comune frattura negli adulti di mezza età e negli anziani, la frattura all’anca. La meta analisi non ha trovato alcuna associazione tra il consumo di calcio e ossa più sane.
Nel 2014, la JAMA Pediatrics ha pubblicato un rapporto dopo aver monitorato quasi 100.000 uomini e donne per oltre due decenni. Ai soggetti è stato chiesto di riferire su quanto latte avevano consumato da adolescenti, e sono stati seguiti per vedere se vi era qualche associazione con una ridotta possibilità di fratture più avanti nella vita. La ricerca ha scoperto che il latte non previene la fragilità ossea.
Uno studio pubblicato su The BMJ ha seguito più di 45.000 uomini e 61.000 donne in Svezia con 39 anni e ha avuto risultati simili ai due precedenti studi citati e ha messo in evidenza un tendenza opposta. Secondo questo studio il consumo di latte sarebbe associato a un aumento di rischio di frattura all’anca nelle donne.
Il rischio di frattura ossea è aumentato del 16% nelle donne che consumavano latte. L’aumento del rischio di frattura ossea è aumentato del 60% nelle donne che consumavano almeno 3 bicchieri di latte al giorno. Stando a questa ricerca, il consumo del latte è associato anche a un aumento di rischio di morte prematura in entrambi i sessi.
Per approfondire, la ricerca originale pubblicata sul JAMA Pediatrics, intitolata: “Milk Consumption During Teenage Years and Risk of Hip Fractures in Older Adults“. Tradotto in italiano: “Correlazione tra consumo di latte durante l’adolescenza e frattura dell’anca in età adulta”.
Il latte fa venire il cancro
La più recente valutazione del World Cancer Research Fund e dell’American Institute for Cancer Research ha rilevato che la maggior parte dei singoli studi epidemiologici mostra un aumento del rischio di cancro alla prostata nei campioni in cui è osservato un maggior consumo di latte e prodotti caseari.
“La meta-analisi dei dati di coorte ha prodotto evidenza di una chiara relazione dose-risposta tra rischio di cancro avanzato/aggressivo e assunzione di latte”.
Tra tutti i tipi di cancro, il consumo di latte e derivati è associato al cancro alla prostata e al cancro al seno.
Perché il latte fa venire il tumore? Tra i possibili meccanismi osservati il più probabile vede l’inibizione della conversione della vitamina D nel suo metabolita attivo, la 1,25-diidrossi vitamina D3 dal calcio e l’elevazione dei livelli del fattore di crescita insulino-simile-1 (IGF-1). Insomma, l’assunzione di latte causerebbe una cascata di meccanismi fisiologici che come effetto ultimo produrrebbero una proliferazione cellulare anomala (cancro).
Il latte fa bene? Le ricerche
Una revisione del 2008 ha trovato prove che suggeriscono che il consumo di latte è efficace nel promuovere la crescita muscolare. In pratica le proteine del latte, come quelle della carne, aiutano a produrre tessuto muscolare negli sportivi.
Alcuni studi hanno suggerito che l’acido linoleico coniugato , che può essere trovato nei prodotti caseari, è un integratore efficace per ridurre il grasso corporeo. Tuttavia il latte è ricco di lipidi e quindi l’effetto dell’acido linoleico coniugato sarebbe vano in caso di latte intero.
Il latte fa ingrassare: diabete, colesterolo e brufoli
Il latte di qualsiasi mammifero contiene amminoacidi e microRNA che influenzano il metabolismo e la crescita del consumatore. Questi amminoacidi e microRNA sono ottimi per i “consumatori naturali del latte” (cioè per i neonati che bevono latte materno). Nei bambini e negli adulti (consumatori di latte trans-specie, cioè che consumano latte vaccino) questa “programmazione” influenza negativamente la via metabolica mTORC1 e così può promuovere malattie come l’obesità, il diabete e iperlipidemie (colesterolo alto).
Controindicazioni. Il latte intero fa ingrassare, chi ha problemi di iperlipidemie, sovrappeso o obesità dovrebbe astenersi completamente dal consumo di latte intero.
Negli Stati Uniti, nel latte sono state trovate particelle radiattive e diversi ormoni che possono avere un impatto negativo sul sistema endocrino. In Italia, a seguito dell’incidente di Fukushima, sono stati evidenziati diversi casi di latte radiattivo.
Dare latte vaccino a neonati e bambini
Somministrare latte vaccino ai neonati aumenterebbe il rischio di innescare allergia alle proteine del latte.
I fatti: su 142 bambini diabetici presi in esame, il 100% presentava nel sangue livelli elevati di un anticorpo contro una proteina del latte vaccino. Si ritiene che questi anticorpi siano gli stessi che distruggono anche le cellule pancreatiche produttrici di insulina.
“Questi nuovi studi e più di 20 documentazioni già pubblicate in precedenza, hanno spinto il team di ricerca ad affermare che il legame tra assunzione di latte e diabete giovanile è ‘molto solido’.” Da Diabetes Care 1994; 17, 12
“L’utilizzo di prodotti lattiero caseari e l’elevato consumo di latte durante l’infanzia può aumentare il rischio nel bambino di sviluppare forme di diabete giovanile” Diabetologia del 1994.
Il latte non fa bene all’ambiente
I vegani che non consumano latte lo fanno per motivi etici e ambientali. Per aumentare le produzione di latte le mucche trascorrono in gravidanza nove mesi ogni anno. Al momento del parto, gli esemplari di sesso maschile sono destinati alla macellazione. Inoltre i casi di mastite (infezione della mammella) sembrano essere molto comuni a causa della mungitura meccanizzata. I batteri, il pus e altre cellule morte legate alle infiammazioni delle mammelle finiscono nel latte che beviamo, anche se sono “morte/sterilizzate” mediante la pastorizzazione.
La produzione di latte prevede un uso intensivo di risorse. In una media ponderata globale, per la produzione di un determinato volume di latte, è necessario utilizzare mille volte più acqua!
In sintesi: si può bere il latte?
Dato le evidenze scientifiche controverse, il consiglio è quello di limitare il consumo di latte e assumere calcio da altre fonti. Se il latte fa male, allora come proteggere le ossa?
- Consumando caffeina in quantità moderata
- Bevendo acqua minerale carbonato-calciche
- Evitando un eccessivo consumo di alcool
- Assumendo vitamina D
- Evitando il tabacco
- Seguendo un programma moderato ma costante, di attività fisica
- Assumendo calcio da altre fonti
Fonti vegetali di calcio sono: spinaci, cavolo, broccoli, fagioli, mandorle, rucola, cardi, cicoria, rapa e molte altre verdure a foglie verdi.