Era pronto per essere abbattuto in Svizzera il lupo “colpevole” di aver ucciso cinque capre e tredici pecore ma ora si è stato spostato dal territorio e messo in salvo.
La situazione in Svizzera per quanto riguarda la convivenza tra il lupo e il territorio è gestita dalle autorità competenti che attuano un politica basata la maggior parte delle volte sull’abbattimento. Questa volta, l’ordinanza emessa che avrebbe autorizzato l’abbattimento del lupo, non è stata potuta eseguire. Il lupo infatti, che secondo lqe autorità del Canton Uri avrebbe dovuto essere abbattuto in quanto colpevole di diverse uccisioni tra capre e pecore in diversi pascoli, non si troverebbe più nel territorio competente e di conseguenza può ritenersi salvo a tutti gli effetti.
Il Cantone di competenza ad inizio giugno aveva autorizzato i guardiacaccia alla ricerca del lupo che sarebbe stato successivamente abbattuto, entro i 60 giorni dalla data di rilascio dell’autorizzazione. Il lupo però non essendo stato rintracciato nei 60 giorni, molto probabilmente ha abbandonato il territorio dell’Uri sfuggendo ai guardiacaccia. L’agenzia di stampa Keystone-ATS Josef Walker, responsabile per la gestione della caccia, ha confermato che il lupo non solo non si trova secondo le loro fonti più nel territorio ma che non è ritornato le luogo per effettuare altre nuove uccisioni. Anche se nell’arco di tempo dei 60 giorni ci sono state ulteriori uccisioni di capre e pecore ma non necessariamente il colpevole si debba trattare del lupo in questione.
Sembrerebbe quindi fuori pericolo il lupo ma la situazione può comunque cambiare.
La legge federale svizzera infatti permette ai Cantoni di rilasciare ordinanze di abbattimento qualora un lupo si rendesse colpevole di almeno dieci uccisioni e a detta dei guardiacaccia nella zona di Wassen tra il 14 e il 23 maggio il lupo del Canton Uri sarebbe stato colpevole di cinque capre e tredici pecore, superando di fatto il limite consentito dalla legge. L’autorizzazione all’abbattimento però porta con sé una limitazione sia a livello territoriale che temporale, difatti oltrepassati i 60 giorni al di fuori del territorio dell’Uri, i guardiacacci non sono più autorizzati ad operare rendendo quindi salvo l’esemplare.
L’associazione CHWolf nel periodo di giugno aveva manifestato in difesa del lupo cercando di prevenire l’abbattimento basando le proprie tesi sul limite di uccisioni. Secondo l’associazione infatti, l’uccisione delle sette pecore non poteva essere conteggiata perché si trovavano in determinate zone agricole poco protette e rendendo di fatti nullo il superamento del limite delle 10 uccisioni. La legge infatti pretende che il pascoli siano protetti regolarmente onde evitare le uccisioni ed è proprio su questo cavillo che l’associazione ha fatto leva.
È notizia di 10 giorni fa quella dell’abbattimento di due lupi nel territorio del Cantone Grigioni e le autorità esecutive sono intenzionate a procedere all’abbattimento di tutto il branco, il quale è comporto anche da due giovani esemplari.
L’ordinanza è stata rilasciata in seguito all’attacco ripetuto dei due lupi ai danni di diverse mucche sull’alpe Nera sullo Schamserberg e le autorità competenti del Cantone hanno sottolineato che «l’obiettivo rimane l’eliminazione dell’intero branco e l’abbattimento del maschio adulto M92, che manifesta un comportamento particolarmente anomalo, nel quadro dell’ordinamento giuridico svizzero».
I dati di crescita dei branchi dei lupi in Svizzera sono stilati dall’Ufficio Federale dell’Ambiente il quale dichiara che i lupi sono in costante crescita e che a fine 2021 vivevano circa 150 lupi divisi in 15 branchi, diventati a luglio 2022 180 in 17 branchi. Nondimeno il Consiglio Federale ha intrapreso una campagna di tutelazione degli allevamenti e dei pascoli chiedendo che la legge sulla caccia venisse revisionata, modificando la distanza di limitazione degli abbattimenti. Ma a settembre 2020, grazie ad una votazione popolare, la revisione era stata rigettata.
Di risposta è stata modificata, sempre dal Consiglio Federale, l’ordinanza sulla caccia autorizzando i Cantoni a procedere attraverso le ordinanze con urgenza qualora la minaccia dei lupi risultasse effettivamente concreta. Da qui l’uccisione dei due lupi d Beverin e anche l’ordinanza simile che dovrebbe portare all’abbattimento del lupo del Canton Uri.
In accordo al Consiglio Federale c’è il Parlamento Svizzero che sembra deciso ad accettare la modifica della legge sulla caccia in modo da prevedere in futuro che «si possa intervenire in modo proattivo nei branchi per regolarne gli effettivi». Sostanzialmente si tratta di procedere all’abbattimento di determinati o tutti gli esemplari, come quello del caso del Beverin, per evitare che il branco possa ingrandirsi.
Non sono mancate le proteste contro questa decisione e in prima linea si sono schierate le associazioni animaliste che sottolineano l’importanza del lupo all’interno dell’ecosistema in quanto, essendo predatore garantisce la sicurezza dei boschi.
Il Wwf, in particolare, pur ammettendo che «la Svizzera da sola è troppo piccola per ospitare effettivi in grado di sopravvivere», grazie alla sua posizione centrale «funge anche da importante corridoio tra le Alpi occidentali e settentrionali», ed è dunque fondamentale scendere in campo per studiare soluzioni che possano garantire una convivenza pacifica tra l’uomo e i lupi , senza necessariamente arrivare alla soluzione peggiore, ovvero l’abbattimento.