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Inquinamento acustico: in Europa i primi provvedimenti

Pubblicato da
Elisa Cardelli

inquinamento acustico

L’inquinamento acustico è troppo spesso sottovalutato dalle nazioni, ma esso nel mondo provoca problemi circa a 110 milioni di persone. Sono infatti molti coloro che devono fare i conti con conseguenze fisiche e psichiche a causa del fenomeno in questione.

Nella maggior pare dei casi pare che nessuno abbia intenzione di fare qualcosa, ma finalmente sembra che le cose stiano cambiando. Alcune metropoli europee infatti stanno iniziando a prendere provvedimenti per ridurre il problema.

I danni dell’inquinamento acustico

I cittadini delle grandi città devono fare i conti ogni giorno non solo con l’inquinamento dell’aria, ma anche con l’inquinamento acustico. I residenti delle metropoli europee infatti convivono spesso con un rumore che supera i 55 decibel causando anche danni importanti alla salute.

Nel mondo sono 110 milioni le persone che soffrono di ricadute a livello di salute fisica e di salute psichica a causa del rumore eccessivo. Tale situazione deriva anche dall’immobilità delle istituzioni che non sembrano fare nulla per migliorare le cose. Per fortuna però sembra che le cose stiano cambiando e che finalmente alcune città abbiano intenzione di prendere in mano la situazione.

Alcune metropoli europee stanno prendendo provvedimenti

Tra le metropoli che hanno iniziato ad agire c’è Ghent. Nella città del Belgio è in vigore un regolamento che permette alla Polizia di sequestrare i veicoli che emettono troppo rumore. I proprietari dovranno inoltre pagare una cauzione per riaverli indietro. Questa legge resterà in vigore fino alla fine del 2021 quando verrà riesaminata in base alla sua efficacia.

A Bruxelles l’inquinamento acustico colpisce almeno un cittadino su due e questo ha portato le istituzioni ad agire prontamente. Già nel 2018 era nato un piano conosciuto come Bruxelles Tranquilla che differenziava le zone in base alla problematicità delle stesse. Questo permetteva di intervenire proprio dove ce n’era bisogno andando a realizzare parchi e foreste per ridurre i rumori. Anche le zone a velocità limitata sono state ampliate, così come l’impiego di asfalto silenzioso e promozione dell’isolamento acustico negli edifici.

Anche a Rotterdam, nei Paesi Bassi, si sta cercando di ridurre il problema dell’eccesso di rumore sulle autostrade. Questa decisione deriva dalla volontà di costruire circa 1450 case proprio nei paraggi dei tratti autostradali. Per raggiungere l’obiettivo si punterà su asfalto silenzioso, barriere antirumore e l’isolamento delle pareti. Tutto questo fa parte del Programma Pluriennale di bonifica del rumore (Mjpg) e attualmente si stanno effettuando studi per raggiungere gli obiettivi prefissati.

A Roma, in Italia, si è pensato di pedonalizzare alcune zone e di realizzare delle barriere che riducano la propagazione dei rumori. Per migliorare le cose e ridurre il traffico nella Capitale italiana è essenziale anche pensare a un piano dei trasporti pubblici.