L’indicano sintetito per produrre Jeans sostenibili rappresenta la soluzione ideale per ridurre l’impatto sull’ambiente: i dettagli
Il mercato dei Jeans pur essendo molto fiorente in termini di business e di posti di lavoro, rimane uno dei comparti che inquina di più. I jeans sono i pantaloni che tutti, almeno una volta, abbiamo indossato nella vita per la loro versatilità e perchè si prestano a tutti gli usi.
I jeans che vengono prodotti oggi si basano soprattutto sull’impiego di sostanze chimiche tossiche e aggressive, per questa ragione si lavora su soluzioni più sostenibili per continuare a produrre questo tipo di pantaloni ma senza impattare sull’ambiente.
Una recente ricerca pubblicata su Nature Communications, effettuata dagli esperti del Novo Nordisk Foundation Center for Biosustainability, a Kongens Lyngby (Danimarca), ha concentrato la propria attenzione di un nuovo composto, denominato “Indicano” derivato da piante produttrici di indaco.
Secondo gli esperti si tratterebbe di un tessuto più ecologico rispetto all’indaco sintetico. La lavorazione dell’attuale composto con il quale si realizzano i jeans, comporta l’impiego massiccio di composti inquinanti e grandi quantità di acqua. L’Indicano, invece, avrebbe un ridotto impatto sull’ambiente e non prevederebbe l’uso di sostanze chimiche aggressive.
Per estrarlo in maniera semplice e sostenibile è stata impiegata una variante di un enzima trovato nella pianta produttrice di indaco. Pur non trattandosi di una soluzione definitiva all’inquinamento del tessile (anche perchè per produrre indicano occorre impiegare prodotti petrolchimici inquinanti), l’impatto rispetto all’indaco sintetico è sicuramente inferiore.
L’indicano, durante la sua lavorazione, viene sciolto in acqua e attivato con un enzima o tramite l’esposizione alla luce. In questo modo il danno ambientale è sicuramente molto meno rilevante rispetto a quello causato dalla tintura tradizionale con indaco sintetico. Addirittura l’impatto inferiore sarebbe stimato nel 73% del danno ambientale in meno, un valore che sale al 92% con il metodo dell’enzima.
Questo procedimento presenta però delle problematicità da individuare non solo nella carenza di strutture per simulare la produzione su larga scala, ma anche nell’elevato costo che renderebbe i jeans molto meno convenienti rispetto a quelli prodotti con indaco sintetico. E’ anche vero però che se i danni ambientali venissero incorporati nei costi produttivi, farebbero schizzare il prezzo dei jeans tradizionali su valori molto ben al di sopra di quelli attuali.
Considerando che si vendono ogni anno circa 4 miliardi di jeans in tutto il mondo, l’impiego di indicano potrebbe portare a una significativa riduzione dei rifiuti tossici e delle emissioni di CO2. Adesso la palla passa alle aziende che producono jeans e alla loro reale voglia di sostenibilità. La ricerca ha già dato una mano fornendo una soluzione a portata di mano. Serve solo mettersi una mano sulla coscienza.