Nonostante sia stato colpito da cinque proiettili, il motociclista è riuscito miracolosamente a salvarsi, ma la paura che qualcuno tornasse a cercarlo lo stava lentamente uccidendo. Per fortuna Joe poteva contare ancora sul suo migliore amico, un rottweiler che si è preso cura di lui in quei difficili momenti: “Quel cane mi ha sorvegliato tutta la notte. Sapevo che mi avrebbe protetto a qualunque costo. Quelli che consideravo miei amici mi hanno tradito, ma potevo contare su quel cane, nella buona e nella cattiva sorte”.
Dopo quella terribile esperienza, Joe decise di cambiare completamente vita, o quasi. Insieme a due suoi conoscenti, Johnny O e Big Ant, ha deciso di dare vita a una nuova banda di motociclisti. Dal 2007 i Rescue Ink dedicano le loro “scorribande” a salvare gli animali da situazioni pericolose e dagli abusi.
Nel corso degli anni si sono occupati di numerosi interventi, salvando cani e gatti in pericolo ma anche cavalli, anatre, galline e persino tartarughe. La band di motociclisti ha salvato numerosi cani dai combattimenti illegali e da altri tipi di maltrattamenti.
Al momento i Rescue Ink possono contare su 14 membri attivi: “Questo è un lavoro duro e rischiamo la nostra vita ogni giorno. Non sappiamo mai cosa c’è dall’altra parte di una porta; ma facciamo sempre tutto il necessario per far salvare un animale da una situazione pericolosa” ha spiegato Joe.
All’interno dei Rescue Ink c’è anche una donna di nome Mary Fayet, indispensabile per il coordinamento di tutte le operazioni svolte dal gruppo. Oltre ad accogliere le segnalazioni di testimoni di casi di abusi sugli animali, si occupa anche di compiere le prime “indagini”.
“Possiamo contare sull’aiuto di molte persone – ha spiegato Joe. – Alcuni sono ex poliziotti in pensione, persone abituate ad avere a che fare con certi tipi di persone. Si occupano dei sopralluoghi, monitorano la situazione e cercano di capire quali sono i rischi. Non vogliamo approcciarci agli interventi come degli sprovveduti”.
Oltre a occuparsi degli animali, i Rescue Ink si sono posti come obiettivo anche quello di interrompere il ciclo della violenza, dando il buon esempio alle nuove generazioni;
“Di solito a chi maltratta gli animali piace prendersela anche con i più fragili, soprattutto anziani, donne e bambini.“
Joe ha raccontato alcuni casi in cui degli uomini malvagi hanno ridotto in condizioni terribili o addirittura ucciso i propri cani per “rimettere in riga la moglie”. Per mostrare loro cosa potrebbe accadere qualora cercassero di lasciarli o di fuggire via.
“I bambini vedono la violenza nei loro quartieri e nelle loro case, crescono e si comportano allo stesso modo perché vengono desensibilizzati. Ci assicuriamo che conoscano il modo corretto di trattare persone e animali.”