L’Oceana*, ha presentato a Stoccolma un rapporto sulla biodiversità e gli habitat marini del Baltico al fine di proporre la creazione di nuove aree marine protette che potrebbero aggiungersi a quelle già esistenti. Queste aree che si trovano nelle acque della Svezia, Finlandia e Danimarca sono state identificate durante una spedizione sul Baltico a causa della sua enorme biodiversità.
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Questo habitat è vulnerabile alle attività umane e soprattutto alla pesca a strascico, che secondo la ricerca di Oceana rappresenta una minaccia diretta per gli ecosistemi. La protezione di queste superfici potrebbero colmare le lacune delle aree marine protette nel Mar Baltico. Ecco cosa dichiara Niklas Zennström, uno degli sponsor del progetto di Oceana nel Baltico:
“La biodiversità del Baltico è sotto enorme pressione a causa dell’inquinamento, delle attività come la pesca a strascico e la rimozione dei sedimenti da dragare. Le nuove aree proposte da Oceana comprendono elementi di biodiversità che sono attualmente protetti. ritardando il suo inserimento nella rete delle aree marine protette si corre il rischio di perdere totalmente la biodiversità in queste aree ”
Oceana ha indagato sullo stato degli habitat situati all’interno e all’esterno delle aree protette. Anne Schroer, project manager per l’Oceana Baltico, ha così commentato la situazione
“I risultati delle nostre indagini mostrano che gli habitat all’interno delle aree marine protette hanno subito un minore impatto umano. L’istituzione di aree marine protette con una efficace gestione delle attività umane sono strumenti essenziali per raggiungere un ambiente marino sano e la pesca sostenibile “
Attualmente, il 12% del Baltico è area marina protetta. Per salvaguardare la sua biodiversità, almeno il 30 per cento del mare deve essere protetto in modo più efficace. Ciò significa che, oltre alla protezione legale, le aree devono essere gestite correttamente. Raramente la pesca è vietata all’interno delle aree marine protette, anche se proprio la pesca a strascico, insieme con l’inquinamento, rappresentano le più gravi minacce alla biodiversità. È possibile recuperare ancora molti di questi habitat, con l’adozione urgente di misure di protezione, a vantaggio non solo delle comunità bentoniche nelle aree protette, ma anche della pesca commerciale a causa della ricostituzione degli stocks ittici.
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*Chi è l’Oceana? La più grande organizzazione internazionale per la protezione degli oceani, degli ecosistemi marini e delle specie marine minacciate. Le campagne di Oceana spaziano dalla marea nera del Golfo del Messico (vedi la galleria fotografica) alla protezione dei delfini, dalle piattaforme offshore al monitoraggio delle barriere coralline
PHOTO CREDIT: OCEANA/Carlos Minguell