Il verde urbano sta assumendo grande rilievo negli ultimi anni, per gli indubbi benefici legati all’installazione di alberi; parchi e aree verdi paesaggistiche, specialmente in progetti urbani di nuova costruzione. Le aree verdi infatti aiutano a contrastare l’inquinamento atmosferico e acustico, assorbono l’acqua piovana che potrebbe altrimenti costituire un pericolo per la popolazione ed altresì creano un habitat per la fauna locale.
Non solo: è ben noto che il verde faccia bene all’uomo, risollevandone il morale e filtrando l’aria. Ecco perchè è interessante conoscere la recente classifica della città italiane capoluogo, in base al fattore del verde urbano. E’ stata recentemente pubblicata dal Centro Studi Enti Locali (Csel), elaborata per Adnkronos.
Al primo posto c’è Matera, con la maggior superficie di verde urbano pari a 60.236.090 metri quadrati, di cui 59.229.010 riferiti al verde storico. Le aree verdi nei centri abitati hanno soprattutto il vantaggio di pompare consistenti quantità di ossigeno nell’aria intorno alle persone, oltre ad assorbire identiche quantità di anidride carbonica. I vantaggi sono insomma evidenti e certamente più d’uno.
Ed è vero che l’integrazione della natura nelle aree urbane grigie porta bellezza e un senso di calma che può essere difficile rintracciare altrove. Come detto, l’inverdimento urbano aiuta la propria salute fisica e mentale, oltre a compensare le emissioni di carbonio che si creano nella zona locale, che altrimenti contribuirebbero al cambiamento del clima.
La classifica del verde urbano è insomma di rilievo perché traccia una mappa delle città capoluogo italiane, dove è la salute è maggiormente protetta sul piano ambientale, e in cui in concreto l’inquinamento risulta minore che in altri posti.
Abbiamo detto che la classifica del verde urbano vede Matera al primo posto; a seguire Roma con 48.165.476 metri quadrati; Trento (47.991.834m2): Milano (24.993.706m2); e Torino (19.840.807m2).
Forse potrà stupire alcuni che diverse delle più grandi città italiane, densamente popolate e ricchissime di costruzioni – come ad es. Torino – siano ai primi posti in quanto a verde urbano, ma tant’è. Agli ultimi posti di questa speciale classifica, stilata dal Centro Studi Enti Locali (Csel) ed elaborata per Adnkronos, abbiamo invece Isernia (103.957m2); Crotone (231.735m2) e Imperia (252.950m2).
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In effetti, sui risultati della classifica delle città capoluogo più verdi d’Italia, pesa il condizionamento rappresentato dalla dimensione dei centri abitati. Pertanto, abbiamo che il capoluogo con la maggior incidenza percentuale di densità di verde urbano è Sondrio (30,76%); al secondo posto Trento (30,4%) e al terzo Monza (21,97%). Sulla scorta di questo parametro, in fondo alla classifica Enna (0,09%); Caltanissetta (0,12%) e Crotone (0,13%).
Inoltre, tra i capoluoghi di Regione, è possibile notare una differenza evidente tra Nord e Sud. I comuni dell’Italia settentrionale, di solito, hanno una presenza maggiore di verde urbano – in termini percentuali – sulla superficie comunale. I comuni del Sud invece ne hanno una minore, a causa probabilmente di politiche ambientali meno marcate.