Si tratta quindi di un tubo di silicone dal ridotto diametro che viene introdotto per via nasale.
L’alimentazione a livello gastrico o digiunale, avviene attraverso una sacca esterna contenente la soluzione da infondere, spinta in piccole quantità da una pompa peristaltica.
L’introduzione per via nasale è rapida, sicura e praticamente indolore: non richiede sedazione o anestesia del paziente.
Dieta del sondino. Consigli terapeutici
La dieta del sondino consiste nella somministrazione naso-enterale di una soluzione liquida a base di: amminoacidi (30-40g/die), sali minerali e acqua. Per tamponare gli effetti collaterali della NEC, gli specialisti che sfruttano questa tecnica consigliano di: continuare ad idratarsi bevendo acqua, integrare con prodotti multivitaminici, assumere farmaci inibitori della pompa protonica (per proteggere la mucosa gastrica) e assumere lassativi (per mantenere l’intestino attivo nonostante l’assenza di feci al suo interno).
La dieta del Sondino viene protratta per una o due settimane (in base alla tollerabilità del paziente) a ogni ciclo, intervallando le terapie a periodi di nutrizione alimentare di circa 10-20 giorni. Durante il trattamento è consentito un calo ponderale massimo dell’1% del peso corporeo totale al giorno (per un soggetto di 100kg è consentito scendere di 1kg al giorno).
La dieta del sondino. Misurazione impedenziometrica
Prima di iniziare la dieta col sondino il soggetto viene sottoposto a una misurazione impedenziometrica
per la valutazione del peso ideale e la valutazione della massa grassa. Quest’ultima valutazione serve a verificare, terminato il ciclo previsto, la quantità di grasso che è stata persa.
Durante il ciclo, in questi soggetti è obbligatoria la monitorizzazione della pressione arteriosa e della glicemia. Se il valore della glicemia supera 160 (lo stesso valore vale per la pressione massima), il soggetto dovrà immediatamente contattare il centro di riferimento.
Terminato il ciclo di dieci giorni di Nutrizione Enterale Chetogena il soggetto dovrà recarsi al centro di riferimento, riempire un apposito questionario di fine ciclo, effettuare una misurazione impedenziometrica, rimuovere il sondino e ricevere le istruzioni per una dieta di mantenimento.
La dieta del sondino. Effetti collaterali
Nonostante la grossa efficacia riscontrata, gli effetti collaterali della Nutrizione Enterale Chetogenica non sono da sottovalutare: la dieta del sondino, essendo chetogenica, trova il suo punto di forza nella riduzione dell’appetito e della fame. Nel digiuno e a concentrazioni moderate, i corpi chetonici rappresentano un substrato energetico di ripiego per la maggior parte dei tessuti corporei e il loro smaltimento è facilitato dall’escrezione alveolare (come per l’anidride carbonica – CO2) mediante la ventilazione.
Tuttavia, uno degli effetti collaterali della NEC è il rischio di accumulo eccessivo di corpi chetonici nel sangue che può indurre il soggetto ai sintomi tipici della cheto-acidosi metabolica quali disidratazione dolore addominale, poliuria, nausea, vomito, febbre, sudorazione profusa, ipotensione, tachicardia, perdita della massa muscolare,alito acetonemico, sete continua e alterazioni della funzionalità cardiaca per scompensi del potassio ematico.
Al fine di prevenire questi effetti collaterali della NEC, gli specialisti che ne fanno uso svolgono indagini sulla composizione del sangue e delle urine al termine di ogni ciclo.
La dieta del sondino. Sintomi immediati
L’ introduzione e il trattamento con sondino naso-gastrico è senza dubbio un atto medico, che richiede la professionalità e lo scrupolo necessario in ogni medico.
Non è un intervento chirurgico: è possibile anche ambulatorialmente e non richiede sedazione o anestesia.
Sono riscontrabili al momento della somministrazione: lieve fastidio al momento dell’ introduzione del sondino e nei minuti successivi e può concretizzarsi come moderata lacrimazione, senso di corpo estraneo in gola o comparsa di stimolo della tosse.
Questi sintomi, comunque non presenti in tutti i pazienti, scompaiono rapidamente. Dopo 12-24 ore cessa ogni spiacevole sensazione e la presenza del sondino non è più sgradevolmente percepita: il sondino, fissato alla guancia con una piccola striscia di nastro adesivo, è trasparente, leggerissimo, di piccolo diametro e non ostacola assolutamente lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
La sacca contenente la soluzione da infondere e la pompa peristaltica, riposte in uno zainetto o in una borsa a tracolla , possono essere temporaneamente e semplicemente staccate dal sondino, ermeticamentechiuso, per poter effettuare mansioni più delicate o per poter svolgere le normali pratiche di igiene personale.
La dieta del sondino. Controindicazioni
È necessario valutare i casi in cui poter usare questa tecnica di dimagrimento.
La funzionalità renale e cardiovascolare del paziente: l’uso del sondino è controindicato nelle insufficienze renali di discreta entità, nei pazienti in dialisi, nello scompenso cardiaco, in pazienti con ulcera gastrica o duodenale.
Una particolare attenzione dovrà essere riservata ai pazienti diabetici in terapia, affinché possano essere valutati i livelli glicemici al momento della sospensione totale dell’ apporto glucidico e l’ eventuale sospensione della terapia ipoglicemizzante.
Dieta del sondino. I costi
La dieta del sondino non è una prestazione garantita dal SSN e, conseguentemente tutti i costi (visite e materiali) sono a carico di chi vi si sottopone. Attualmente, basandosi sulle tariffe riportate sul sito, un primo ciclo costa 379 euro.
La pompa necessaria all’infusione è concessa gratuitamente, ma il paziente deve lasciare una cauzione di 300 euro che gli verrà restituita al momento della riconsegna dell’apparecchiatura.
Dott.sa Eliana Cortez