Tra maggio e luglio, l’Italia si colore e mostra il suo splendore, tra vallate, parchi, giardini o ville storiche. Dalla fioritura delle ginestre, come sull’Isola d’Elba, alla fioritura dei tulipani, nei vivai più grande del BelPaese, fino alla straordinaria fioritura delle lenticchie a Castelluccio da Norcia, in Umbria.
Le lenticchie di Castelluccio di Norcia sono tra le più note in tutto il mondo. Si tratta di un prodotto ortofrutticolo italiano IGP ovvero a Indicazione geografica protetta. E’ tipico dei piani di Castelluccio, una frazione di Norcia in Umbria. Tuttavia, la produzione dell’IGP si estende anche nelle aree delle Marche limitrofe, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il periodo migliore per immergersi nei paesaggi meravigliosi della fioritura delle lenticchie, un evento naturale e spettacolare di colori e profumi, è tra giugno e metà luglio. La piana di Castelluccio inizia a colorarsi anche nel mese di maggio con la primavera, regalando un susseguirsi di colori, in alternanza fino all’esplosione con la fioritura delle lenticchie.
I fiori delle lenticchie sono molto piccoli e hanno una colorazione bianca, con tonalità viola chiaro. La Lenticchia di Castelluccio di Norcia è allo stato secco degli ecotopi della specie leguminosa Lens culinaris Moench.
Le specie floreali che inebriano di colori l’area di Pian Grande e il Pian Perduto spaziano dalle genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, trifogli, acetoselle e molti altri fiori.
E’ possibile vedere i campi di fioritura tra i comuni di Norcia, in provincia di Perugia e Castel Sant’Angelo su Nera, in provincia di Macerata, tra Umbria e Marche, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad un’altezza di circa 1.500 metri.
La zona comprende i prati nella prima periferia e la piana circondata dai monti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Questo evento naturale si verifica tra il Pian Grande e il Pian Perduto che compongono i cosiddetti Piani di Castelluccio: un altopiano dell’Appennino centrale (Appennino umbro-marchigiano), situato nel versante umbro dei Monti Sibillini, ai piedi del Monte Vettore (Cima del Redentore).
Le condizioni climatiche della piana garantiscono la nascita di questo legume che non ha bisogno di essere trattato e preserva tutte le qualità naturali.
Proteine, vitamine, fibre e sali minerali sono alcune delle qualità nutritive di questo straordinario legume. La lenticchia di Norcia è ideale per una dieta ricca di ferro, potassio e fosforo, povera di grassi.
La lenticchia di Castelluccio ha la buccia sottile e tenera e consente la cottura senza ammollo. Viene coltivata da piante che hanno dimensioni ridotte, di un’altezza tra 20 e 40 cm. Il seme è molto piccolo, appiattito e tondo. Il suo colore va dal verde al marrone chiaro, anche tigrato.
Si tratta di una coltura antica che risale a centinaia di anni e che consiste in un’aratura ed erpicatura all’inizio della primavera con successiva semina tra marzo e maggio.
La lenticchia è originaria dell’Asia Minore ed è molto antica, con testimonianze nella Bibbia. Alcuni semi sono stati ritrovati nelle tombe neolitiche risalenti al 3000 a.C.