L’ultima esplosione al largo della Luisiana non ha portato gravi danni o meglio, niente di paragonabile ai danni effettuati dalla prima “ondata di petrolio” con la marea nera proveniente dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Ma a quanto ammontano le perdite di petrolio? E soprattutto sono le conseguenze? Intanto i ricercatori hanno scoperto come digerire il greggio.
Non tutti sanno che:
Conseguenze sulla salute umana
Il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon avrà nel breve e medio periodo effetti sulla popolazione locale in termini di esacerbazione di malattie respiratorie e patologie della pelle (follicoliti cutanee) e, nel lungo periodo, gravi effetti in termini di aumento statistico dell’incidenza di tumori. Gli effetti nel lungo periodo comprendono anche aumenti statistici degli aborti spontanei, neonati di basso peso alla nascita o pretermine.Il petrolio e le sostanze chimiche disperdenti rilasciate sul luogo del disastro contamineranno la popolazione locale nel breve e medio termine per via inalatoria; nel lungo termine per via orale, come conseguenza dell’accumulo degli idrocarburi nella catena alimentare.
Conseguenze ambientali su fauna e flora
Le prime specie animali vittime del disastro sono state quelle di dimensioni più piccole e alla base della catena alimentare, come ad esempio il plancton.Sono seguite le specie di dimensioni via via maggiori che sono state contaminate direttamente (dagli idrocarburi e dalle sostanze chimiche dispersanti) oppure indirettamente (per essersi alimentate di animali contaminati). Fra le specie coinvolte: numerose specie di pesci, tartarughe marine, squali, delfini e capodogli, tonni, granchi e gamberi, ostriche, menhaden, varie specie di uccelli delle rive, molte specie di uccelli migratori, pellicani.
Gli agenti dispersanti (fra i quali il prodotto commercializzato come corexit), cioè le sostanze chimiche utilizzate per disperdere gli idrocarburi in parti più piccole e per farli precipitare sul fondale del mare hanno consentito di nascondere la marea nera della superficie; tuttavia tali sostanze non hanno ridotto la quantità di greggio ma l’hanno solo nascosta alla vista, ad oltre 1600 metri di profondità, dove continua ad esercitare i suoi effetti nefasti sulla catena alimentare a tutti i livelli, uomo compreso.
Di secondaria importanza i timori che si concentrano sulle specie già a rischio per le quali l’estinzione potrebbe essere accelerata.estratto da wikipedia.org
Anna De Simone