L’Emilia Romagna è da sempre una delle Regioni italiane in cui si produce una grande quantità di frutta. Il cambiamento climatico però sta mettendo a dura prova gli alberi da frutto in questa zona dell’Italia e per questo c’è una grande diminuzione nella produzione. Nell’ultimo anno infatti c’è stata una diminuzione del 70% nella raccolta di pere e susine e del 50% nella raccolta di pesche.
Produzione di frutta in calo in Emilia Romagna
La crisi nella produzione di frutta nella Regione non riguarda solamente l’ultimo periodo. Chiaramente il 2021 risulta essere l’anno peggiore, ma da anni si osserva un calo nelle quantità prodotte. Il presidente regionale di Confagricoltura, Marcello Bonvicini, ha spiegato infatti che in un quarto di secolo “l’Emilia Romagna ha perso la metà dei suoi frutteti”. Nel presente l’area coltivata è inferiore ai 50.000 ettari in totale.
Negli ultimi quindici anni, ossia dal 2005 al 2020, la Regione ha visto diminuire le pareti di 6.000 ettari. In particolare la superficie dedicata alle pesche e alle nettarine è diminuita di ben 15.000 ettari. Al posto di questa tipologia di frutto sono stati piantati 1.500 ettari di albicocche e 500 ettari di kiwi. Alcuni hanno deciso di convertire i terreni alla produzione di mele, ma in molti utilizzano i terreni per la produzione di cereali.
Quella a cui stiamo assistendo è quindi una vera e propria crisi frutticola regionale e coinvolge infatti circa 20.000 aziende del territorio. Sono anche molti i lavoratori che hanno visto il proprio ruolo mutare o addirittura sparire. I contraccolpi negativi della diminuzione della produzione di frutta quindi causa davvero dei seri problemi all’economia in generale, ma anche ai singoli lavoratori.
Cambiamento climatico: grandi danni per l’agricoltura
Il problema maggiore dell’agricoltura in Emilia Romagna è legato ai cambiamenti climatici. In particolare la crisi climatica ha causato enormi danni alla produzione di pere. Questo frutto è da sempre uno dei più prodotti nella Regione, ma negli ultimi anni la produzione è diminuita in modo importante. Nel 2021 c’è stata una produzione di sole 138mila tonnellate di tale frutto, ossia un -70%.
Marco Pillan, titolare di un’azienda delle campagne ferraresi, ha spiegato a La Repubblica che in alcune zone c’è stata una diminuzione del 90%. “Stiamo passando anni molti difficili”, ha ammesso l’uomo spiegando che una crisi come quella attuale è davvero preoccupante.
Le gelate tardive che ci sono state tra metà marzo e inizio aprile 2021 hanno riportato grandi danni nelle colture. Il termometro sotto lo zero infatti ha danneggiato le piante andando ad interrompere la fioritura. Un altro problema serio si è dimostrata la cimice asiatica. Questo insetto infatti causa danni importanti alle piante così come anche la maculatura bruna, malattia del pero causata da un fungo.