“Lavoro presso questo rifugio ormai da tre anni e ogni giorno mi sento sempre più felice, come se fosse il primo. Innanzitutto aiutiamo gli asini, ma anche le persone che per un motivo o per un altro non riescono più a tenerli. Magari perchè si sono ammalati, perchè devono trasferirsi o stanno attraversando altri momenti difficili” ha riferito la 33enne a un quotidiano locale.
Il rifugio è frequentato da numerose persone, tra volontari e membri dello staff e gli animali vivono in armonia tra loro e con gli esseri umani. Grazie all’aiuto di Vicky e dei suoi colleghi, gli asini riescono a riprendersi da i traumi più terribili, dando loro un po’ di pace e l’amore che meritano. Ci sono pochissimi rifugi al mondo come il Longhopes Donkey Shelter. Gli asini vengono spesso bistrattati o ignorati e nessuno dedica la propria vita a curarsi esclusivamente di loro. Per fortuna la realtà che si è venuta a creare attorno al rifugio di Vicky è da ispirazione per tutti. All’interno della struttura gli asini tornano a fidarsi degli esseri umani. Il che non è affatto facile se pensiamo che la maggior parte degli ospiti del rifugio non ha conosciuto altro che il lato più crudele dell’uomo.
“La maggior parte di loro è terrorizzata quando arriva da noi. Non sanno cosa aspettarsi; ma poi capiscono che siamo qui per proteggerli e iniziano a fidarsi di noi” ha raccontato Vicky, che ha ammesso di amare la sensazione che prova quando avverte la fiducia crescere nei poveri asinelli di cui si prende cura. La ragazza ama genuinamente passare molto tempo con loro, come si può facilmente intuire dalle splendide foto che pubblica sulla sua pagina social attraverso la quale cerca di sensibilizzare i suoi followers a occuparsi sì dei cani e dei gatti, ma di dare la stessa importanza anche agli altri esseri viventi.