Chi ha detto che i grandi cambiamenti hanno bisogno di tempo? Le Filippine ci dimostrano che le grandi svolte necessitano di azione e non piani a lungo termine! La decisione di abbadnonare i combustibili fossili è stata presa a seguito dell’incontro tra il Responsabile del dipartimento energetico, la Commissione per il Cambiamento Climatico e i rappresentanti dei governi federali e provinciali delle Filippine. Le Filippine vogliono guardare al domani e vogliono farlo senza combustibili fossili: la Nazione mira a soddisfare il 100% del suo fabbisogno elettrico mediante energie pulite nel giro dei prossimi 10 anni!
Mentre la gran aprte di Nazioni europee mette in atto piani a lungo termine che prevedono una massiccia diffusione delle energie pulite entro il 2050, le Filippine impiegheranno, per il medesimo cambiamento, solo un decennio! Le Filippine hanno già pronta una tabella di marcia che prevede la diffusione su larga scala di energia rinnovabile, la tabella di marcia prevede azioni concrete che porteranno cambiamenti finanziari, politici e socio economici.
La transizione ad un sistema energetico interamente basato sull’efficienza, sulle soluzioni di rete intelligenti e soprattutto su una fornitura rinnovabile. Le Filippine mirano a sfruttare al massimo il loro potenziale geotermico e grandi passi sono già stati fatti: la sfida fondamentale è fornire l’accesso all’energia rinnovabile a costi convenienti, una sfida che le Filippine hanno accolto e superato dato che la Roadmap delle energie sostenibili è già pronta e sarà in grado di rispondere ai bisogni sociali promuovendo uno sviluppo economico sostenibile e in grado di proteggere gli ambienti locali e contrastare i cambiamenti climatici.
La strategia ha visto una prima fase di analisi: sono state mappate tutte le zone a grande potenziale energetico, effettuata una scala delle risorse energetiche rinnovabili locali, comprese le biomasse, l’energia solare e quella eolica (l’energia geotermica ha già un piano ben radicato). I lavori sono già iniziati e si concluderanno entro il prossimo decennio con una rete interamente alimentata da elettricità pulita: il governo delle Filippine sta intervenendo per diffondere le infrastrutture necessarie sia per il ripristino della rete che per lo stoccaggio dell’energia pulita.
Oltre a tali analisi tecniche, le tabelle di marcia esplorano tutti gli impatti socio-economici dei deversi percorsi energetici, è chiaro che tutti gli interventi per compiere questa grande svolta creeranno molti posti di lavoro all’interno della green economy e ridurranno i costi per l’assistenza sanitaria (caleranno le malattie e disfunzioni legati ai problemi ambientali), nonché anche i costi di produzione della stessa energia elettrica con la diffusione su larga scala di impianti a energia pulita.
La stessa “Roadmap” del Worldwatch applicata dalle Filippine per abbandonare i Combustibili fossili, potrebbe essere adottata da altri stati e perché no, su piccola scala anche dai comuni o dalle Regioni.
Il riscaldamento globale sta incalzando, secondo le ultime stime il Globo si sta surriscaldando più velocemente del previsto e i danni non riguardano “solo” la crisi alimentare, la crisi idrica e quella agricola, con i cambiamenti climatici le catastrofi naturali sono destinate ad aumentare, tanto che anche il rischio di alluvione sta aumentando del 45%!
Preso atto di questi pericoli, enti e governi dovrebbero agire con piani a breve termine. L’energia fotovoltaica, quella eolica e anche la più sottovalutata (almeno in Italia) geotermica, potrebbero fare gli interessi pubblici ma anche dei settori privati. L’unica necessità è una sana cooperazione tra le attività internazionali della finanza, il governo e le istituzioni private. Cooperazione che in Europa e in Italia sembra quasi mancare: le banche europee finanziano ancora i combustibili fossili e in Italia il piano di crescita e di sviluppo energetico intrapreso dalle autorità e dal Dipartimento per l’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, mirano all’estrazione di petrolio nei giacimenti dislocati sul territorio nazionale. Insomma, mentre il resto del mondo abbandona i combustibili fossili, l’Italia trivella mari e monti per adottarli: a questo link è possibile consultare la mappa di tutti i giacimenti di petrolio e le concessioni del governo italiano.
Le Filippine potranno essere un esempio per tutti. Integrare le energie rinnovabili e renderle protagoniste delle reti energetiche nazionali è possibile. Ogni Paese del globo ha un grande potenziale per almeno una delle risorse rinnovabili disponibili: biomassa, geotermica, energia dal moto ondoso, solare ed eolico. Le Filippine hanno la fortuna di avere una leadership politica pronta a fare il grande passo per abbracciare una rete a basse emissioni. Quando sarà il turno dell’Italia?
E’ difficile immaginare il nostro Paese de-carbonizzare l’economia nazionale.