Anche la navigazione sul web inquina, eccome. Anzi, l’inquinamento da web è sempre più alto perché si naviga di più.
La principale fonte di inquinamento è l’energia elettrica. È stato calcolato che la cosiddetta Information and Communication Technology globale (internet, video, voce e altri servizi cloud) ogni anno produca più di 830 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Si tratta di circa il 2% delle emissioni globali di CO2. Le proiezioni dicono, inoltre, che la quota è destinata a raddoppiare entro il 2020.
Un portale ci dice quanto un sito o un singolo utente incidano sull’inquinamento: www.co2web.it. Come funziona? I navigatori possono quantificare le emissioni legate al proprio uso del web: dalla consultazione delle pagine del proprio sito web (o blog), ai video visionati su Youtube, alle email inviate. Così potranno valutare quanto s’inquina.
Ad esempio, un sito con 100.000 pagine viste al mese emette 288 kg di CO2 in un anno mentre una persona che utilizza il web per 100 ore al mese avrà invece emesso a fine anno 86,4 kg di CO2, pari allaquantità emessa durante un viaggio in’automobile tra Milano e Bologna.
E ancora, chi manda mensilmente almeno 500 e-mail (da 1Mb) a fine anno avrà collezionato una emissione di 114 kg di CO2. mentre guardare 100 video su Youtube in un mese a fine anno totalizza 43,2 kg di CO2.
Adesso è più chiaro perché l’inquinamento da web è sempre più alto.
In base a questi dati potrete già farvi un’idea su quanto inquinate. Per una cifra più precisa, vi invitiamo a collegarvi all’apposito portale.