La decisione è stata comunicata dalla presidente Von Der Leyen scatenando la gioia degli agricoltori
Gli agricoltori alla fine sono riusciti a spuntarla ottenendo il ritiro della proposta di regolamento Ue sui pesticidi. Una notizia che, se da una parte fa felici gli agricoltori, dall’altra sicuramente scontenta i consumatori che rischiano di doversi alimentare ancora con cibo meno sano, se non addirittura nocivo per la propria salute.
Tutto è accaduto nella giornata di ieri, quando la presidente, Ursula Von Der Leyen, ha comunicato il dietrofront sul regolamento, per venire incontro alle richieste pressanti degli agricoltori e delle lobby che li sostengono. Una mossa che era stata preannunciata dalla precedente bocciatura da parte del Parlamento Ue, che aveva già detto di no al taglio del 50% dei pesticidi entro il 2030. Ecco perchè non si tratta propriamente di una decisione che giunge come un fulmine a ciel sereno.
“I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati”, sono state le parole pronunciate dalla Von der Leyen, a commento del ritiro della proposta di regolamento sui pesticidi. Ma quali saranno le reali conseguenze di questa decisione?
Cosa sono i pesticidi?
I pesticidi non sono altro che prodotti fitosanitari impiegati in agricoltura per proteggere le coltivazioni da malattie e infestazioni. Fra questi vi sono anche erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti. Se da una parte la decisione di ritirare la proposta può rappresentare una chiara vittoria per gli agricoltori, non vanno però dimenticati gli effetti collaterali che l’utilizzo eccessivo possono produrre sulla salute degli esseri umani.
Oltre ad inquinare le falde acquifere e a ridurre la fertilità del suolo, questi pesticidi mettono a rischio anche gli insetti impollinatori che svolgono un ruolo chiave nella biodiversità. La decisione di ritirare la proposta non può non essere seguita da altri atti che dovranno servire a garantire la qualità del cibo e a preservare la salute dei consumatori e la conservazione degli insetti impollinatori.
E’ importante che i pesticidi che si sceglieranno, siano i meno pericolosi in assoluto, dando preferenza a soluzioni più sostenibili. Gli obiettivi che l’Ue si era prefissata erano quelli di una riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030. Secondo lo schema proposto, ogni paese avrebbe dovuto dare il proprio contributo. Il nostro paese avrebbe dovuto ridurre del 62% l’impiego dei prodotti fitosanitari e del 54% per quanto riguarda i fitofarmaci più pericolosi.
Cosa accadrà nelle nostre tavole?
Nel regolamento che è stato appena ritirato, si stabiliva il divieto di usare i pesticidi nei parchi, nei campi di gioco e campi sportivi, nelle aree natura 2000 e nei percorsi pubblici.
Tra i pesticidi che rischiamo di trovare ancora a lungo sulle nostre tavole spiccano l’Acetamiprid, uno degli insetticidi maggiormente rilevati, e poi tre fungicidi, Fludioxonil, Boscalid e Dimethomorph. A questi va aggiunto anche il glifosato, uno dei pesticidi che gli ambientalisti europei hanno osteggiato in maniera particolare, cercando di farlo mettere al bando definitivamente, senza riuscirci.