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Ricerche

Mantenere i propri segreti fa male alla salute (e ognuno di noi ne mantiene almeno 13)

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Alcuni sono innocenti, altri invece possono influenzare pesantemente la vita nostra e di chi conosciamo: di qualunque “portata” essi siano, indubbio è che mantenere dei segreti non fa bene alla nostra salute. Questo, infatti, è quanto afferma una ricerca della Tufts University degli Stati Uniti, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of Experimental Psychology. Ma c’è di più: ognuno di noi manterrebbe all’incirca 13 segreti nel corso della propria vita.

Gli scienziati americani hanno portato avanti il loro studio tramite l’aiuto di ben mille volontari, i quali non sono hanno rivelato segreti inconfessabili (tanto che i ricercatori ne hanno catalogati circa 13mila) ma anche le sensazioni negative che non svelarli comporta.

In particolare, la necessità di non raccontare a nessuno ciò che si viene a sapere (o ciò che abbiamo fatto) genera ansia e richiede uno grande sforzo emotivo e psichico. Per descrivere tale sensazione, gli scienziati hanno utilizzato una metafora precisa, quella del sollevare uno zaino pieno di sassi. Non è un caso, allora, che una volta che tale segreto viene svelato si esperisce un senso di benessere.

Nessuno delle 1000 “cavie”, poi, ha potuto vantarsi di non avere nulla da nascondere e la media dei segreti mantenuti da ognuno di noi è di 13 nel corso degli anni; 5 di essi, poi, non li abbiamo mai rivelati proprio a nessuno.

Ma perché si sceglie di tenere un segreto? Secondo il team della Tufts University, è la paura del giudizio negativo degli altri a farci scegliere l’opzione del silenzio. Quello che temiamo, insomma, è la vergogna. Infine, per capire che cosa in particolare riteniamo sia inconfessabile, i ricercatori hanno catalogato i segreti dei volontari con 38 diverse etichette.

Tra i più comuni segreti ci sono quelli relativi ad aborti o gravidanze nascoste, al compimento di azioni illegali, ma non sono da dimenticare neanche tradimenti del partner e/o gusti omosessuali. Nonostante la crescente disillusione a livello mondiale per la sfera politica, poi, non so pochi coloro che si vergognano di confessare in pubblico di votare questo o quel partito.

Così come il tradimento, anche non avere relazioni sessuali da tempo genera un senso di frustrazione sociale che difficilmente si vuole ammettere. Insomma, la maggior parte dei segreti riguardano comunque la relazione con gli altri e l’eventualità di deludere chi ci sta intorno. Aristotele, che definiva l’uomo un animale sociale, aveva davvero ragione.

Altro discorso per quanto riguarda mantenere i segreti degli altri…..

Daccordo, mantenere opropri segreti può essere devastante per la nostra salute psicofisica e per quanto riguarda i segreti degli altri? Ecco i motivi per cui riveliamo i segreti degli altri. Molte volte ci capita di essere obbligati a mantenere un segreto, ma non ci riusciamo e per errore ci ritroviamo a rivelarlo magari in situazioni che si rivelano piuttosto imbarazzanti.

Nel quotidiano ci troviamo a dover gestire queste “bombe comunicative” e spesso non ci riusciamo, complicando la vita a noi e ad altri. Alcuni utilizzano il segreto come “moneta di scambio” per ottenere considerazione, favori, appartenenza. Offrono lo “scoop” in cambio di accettazione. Altri sono dominati dal senso di colpa e pensano che non dire equivalga a mentire; oppure vivono con amici o familiari come vasi comunicanti e ciò che sa uno lo devono sapere tutti. Altri ancora sono mossi dall’invidia o dal rancore.

La necessità “infantile”  di parlare

A mancare è l’atteggiamento adulto di chi sa che non si può giocare con i segreti e con le confidenze degli altri – ma anche con le proprie – senza creare delle conseguenze a volte anche gravi. Bisogna perciò sviluppare una maggiore consapevolezza del valore del segreto, ma anche della necessità che una parte di ciò che viviamo resti celata, nascosta, “dietro le quinte”. Del resto, come dice il filosofo Eraclito, “la trama nascosta è più potente di quella manifesta”.

Tratto dal web