La pandemia di Covid-19 ha costretto le persone a indossare dispositivi di protezione individuale per ridurre il rischio di contagio. Le mascherine chirurgiche fanno quindi parte della nostra quotidianità da oltre un anno, ma quanto possono essere dannose per l’ambiente?.
Gettare le mascherine per strada oppure su una spiaggia crea davvero enormi danni alla Terra. Un recente studio realizzato dall’Università di Milano-Bicocca ha rivelato che una mascherina chirurgica rilascia in mare fino a 173 mila microfibre al giorno
Uno studio realizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano-Bicocca ha analizzato quanto le mascherine chirurgiche siano dannose per l’ambiente. Intitolato “The release process of microfibers: from surgical face masks into the marine environment”, lo studio ha ottenuto la pubblicazione sulla rivista Environmental Advances.
La ricerca italiana ha indagato sui meccanismi di degradazione delle fibre di polipropilene che si trovano nei tre strati delle mascherine chirurgiche. Dalle analisi si sono quindi ottenuti i dati quantitativi in merito alla cessione di microplastiche da parte dei dispositivi di protezione individuale. Lo scopo dello studio era quindi quello di comprendere i danni all’ambiente provocati da una mascherina dopo il suo utilizzo.
Spesso le persone gettano le mascherine usa e getta nell’ambiente senza preoccuparsi dei danni che possono provocare. Lo studio ha voluto replicare questo in maniera artificiale per comprendere cosa succede con la degradazione di questi oggetti. Il processo di degradazione delle mascherine è piuttosto lungo. Queste infatti devono subire agenti atmosferici di vario tipo e dopo alcune settimane finiscono in mare. Le onde marine stressano molto le mascherine e questo causa la maggior parte del rilascio delle microfibre.
Gli effetti sugli organismi marini non sono ancora stati determinati. Non si conosce ancora quanto le microfibre prodotte dalle mascherine danneggino gli abitanti del mare. In merito si stanno facendo comunque numerosi studi. Attualmente è in corso una collaborazione con gli studiosi del MaRHE Center. I ricercatori del Centro di ricerca e alta formazione dell’Ateneo alle Maldive stanno infatti cercando di dare una risposta a questi interrogativi.
In passato sono comunque stati fatti degli studi che hanno accettato i danni causati da microplastiche prodotte da altri oggetti. In questi casi ci sono stati danni da ostruzione per via dell’ingestione oppure effetti tossicologici per via della contaminazione chimica e biologica. Nonostante ad oggi non ci siano ancora dati certi riguardo le mascherine usa e getta, è plausibile che i danni siano simili. Inoltre esiste la possibilità che le frazioni sub-micrometriche possano attraversare le barriere biologiche.