I ricercatori hanno prelevato e studiato porzioni di suolo della valle dove vengono prodotte le rinomate mele della Val Venosta :ecco cosa si è scoperto
La Val Venosta è la terra delle mele più buone e rinomate d’Italia e non solo, anche se una recente ricerca avrebbe evidenziato come venga fatto un uso massiccio dei pesticidi nei meleti. A confermarlo, purtroppo, è stata una ricerca condotta dall’Università di Vienna in collaborazione con l’Università Kaiserslautern-Landau (RPTU), in cui sono emersi dei dettagli inquietanti.
I ricercatori, dopo aver prelevato e studiato porzioni di suolo della valle, hanno rilevato la presenza massiccia di pesticidi anche ben oltre le aree in cui si coltivano le mele. Sono state esaminate ben 11 zone che coprono l’intera estensione della valle, dal fondovalle fino alle cime delle montagne.
Cosa si è scoperto
Si è notato che più si sale dal punto di vista dell’altitudine e più si abbassa la concentrazione di pesticidi, ma purtroppo nessun punto della valle è risultato incontaminato. Complessivamente è stata rilevata la presenza di 27 pesticidi provenienti principalmente dai meleti.
E’ stata scoperta anche la presenza del temutissimo insetticida metossifenozide, che in Germania è stato ormai messo al bando dal 2016 per i rischi ambientali che causa e perchè potrebbe mettere a rischio anche la biodiversità dell’area. Le soluzioni per ridurre la quantità di pesticidi utilizzati e per mettere al riparo le coltivazioni potrebbero essere, secondo gli esperti, quelle di adottare pratiche agricole sostenibili come ad esempio quella di incentivare la creazione di habitat naturali per i predatori dei parassiti che devastano i meleti.
Gli studiosi hanno anche evidenziato quanto sia necessario sottoporre l’intera area ad un monitoraggio costante anche per studiare e valutare l’impatto dei pesticidi e per individuare contromisure adeguate per reprimere queste pratiche dannose per la salute dell’ambiente e dei consumatori. Nello studio che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica, Nature, i ricercatori hanno manifestato le proprie perplessità sulla scelta dell’Ue di autorizzare le sostanze singolarmente senza valutare i rischi che comportano i pericolosi mix di pesticidi.
Già da diversi anni in Val Venosta è stata registrata una riduzione importante del numero di farfalle sui prati di montagna. Secondo gli esperti, questo fenomeno sarebbe da ricondurre all’uso massiccio di pesticidi nella valle, anche se in merito non vi sono studi che suffragherebbero questa tesi.
I numeri della Val Venosta
In Val Venosta/Vinschgau oltre 7.000 coltivatori producono il 10% delle mele che si commercializzano nell’Ue. Le mele altoatesine sono molto apprezzate dai consumatori per il loro aspetto perfetto che però viene condizionato anche dall’uso di grandi quantità di pesticidi durante la produzione. Il fatto che i pesticidi non rimangano sulla zona di coltivazione, ma siano presenti su tutta la valle, dovrà indurre le istituzioni ad intervenire tempestivamente per salvaguardare l’ambiente in un lembo di terra tra i più suggestivi del nostro paese.