Purtroppo il cane Melo nelle scorse ore si è spento. Erano il cagnolino di tutti, degli studenti, dei professori e del personale amministrativo. La sua casa, da più di dieci anni, era il grande Monastero dei Benedettini, sede delle facoltà umanisti dell’Università di Catania che si trova nella parte più alta e più antica della città.
Melo è stato trovato morto, nessuno gli ha fatto del male. Come poteva mai succedere visto che era amato da tutti? Probabilmente nella notte ha ispirato nel sonno. Sono tantissimi i messaggi e le foto che tante persone che lo amavano stanno pubblicando sui social. Tanti lo incontravano ogni giorno lungo i corridoi, i viali e i giardini dei Benedettini. Era parte integrante della facoltà.
Daniela Cannavò, responsabile dei laboratori didattici della facoltà, una volta appresa la triste notizia, ha scritto sui social:
“Il cuore forte e generoso di Melo, esempio di libertà e simbolo dei Bendettini, ha cessato di battere. Se n’è andato stanotte nel sonno, senza disturbare nessuno. Michela, la sua mamma umana che con il resto della famiglia lo ha accudito amorevolmente fino all’ultimo, mi ha inviato le ultime foto con preghiera di pubblicarle e ringraziando le innumerevoli persone che in questi anni gli hanno voluto bene”.
Sono state davvero tante le persone che hanno voluto ricordare questo cane amato da tutti. Un utente ha scritto: “Grazie per avermi accompagnata in questi anni. Ogni volta prima di un esame io tutta in ansia e tu lì tranquillo, avrei voluto un minimo di tranquillità e ti invidiavo tantissimo“. E un gruppo di studenti del Disum, il dipartimento di Scienze umanistiche: “Ti vogliamo ringraziare per la compagnia che hai regalato a noi studenti in questi anni. Il Disum ti porterà sempre nel cuore. Ciao Melo“.
Anche il profilo Facebook del «Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena», che gestisce la memoria storica e le visite nella struttura che 20 anni fa è stata inserita nel patrimonio Unesco, lo ha celebrato: “Oggi ci lascia Melo, il cane del monastero dei Benedettini. Negli ultimi anni ha accolto gli studenti e le studentesse che lo hanno amato infinitamente. Anche a noi mancherà la sua dolce e allegra presenza“.
Un lutto che ha coinvolto tutti. Era un cane meticcio arrivato quasi per caso ai Benedettini. Raccontano che era stato portato in quel luogo da un gruppo di operai che stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione ed è rimasto lì a scodinzolare tra professori e studenti. Questo Monastero barocco è uno dei più grandi d’Europa ed è divenuto sede universitaria negli anni ’90. Possiamo dire che Melo non era un randagio, si prendeva cura di lui una famiglia che abita proprio accanto alla sede universitaria.
Ogni mattina aspettava davanti al portone di ingresso che i portieri aprissero la facoltà, e accoglieva gli studenti con una scondizolava. In cambio riceveva tante coccole. Nel 2019, dopo una petizione, aveva ricevuto anche una laurea in occasione della giornata mondiale del cane.