Anche la moda rischia di essere travolta dal ciclone dell’IA prestandosi ad abusi e violazioni del copyright: ecco il caso della modella virtuale spagnola
Ben presto l’intelligenza artificiale abbraccerà molti settori della nostra vita quotidiana, influenzando il nostro modo di vivere e di rapportarci con gli altri. Anche il mondo della Moda non sarà immune dall’impatto che l’Intelligenza Artificiale avrà sulla nuova modernità.
L’AI viene già utilizzata in maniera proficua sia nell’ambito della progettazione che sulla gestione delle scorte, modelle incluse. Ben presto avremo a che fare con l’imperversare di modelle virtuali che contribuiranno a rendere maggiormente distopica la realtà attuale. Ha fatto molto discutere recentemente la creazione di una modella interamente generata con l’AI in Spagna. Si tratta di Aitana Lopez, una venticinquenne “virtuale” dalla folta e seducente chioma rossa e dal fisico scultoreo.
Il caso di Aitana, la modella virtuale spagnola
Si tratta di una modella che ha già ottenuto il seguito di oltre 270 mila followers e che rappresenta una fucina di quattrini per chi è stato abile a crearla dal nulla, facendola diventare un vero e proprio business. La paternità della creazione di Aitana spetta a Ruben Cruz, capo dell’agenzia di modelle The Clueless. Proprio in una fase critica dal punto di vista economico per la propria azienda, Cruz ha avuto la geniale idea di creare una modella virtuale con l’IA, riuscendo a soddisfare le pretese e le esigenze dei propri clienti.
Un esperimento ben congegnato e studiato a regola d’arte che ha saputo soddisfare le richieste più esigenti riuscendo anche ad ingannare la percezione del pubblico. Aitana rappresenta proprio l’emblema di come in futuro la linea sottile che separa realtà e finzione si assottiglierà sempre di più. La modella virtuale generata a Barcellona potrebbe rappresentare solo l’inizio di un nuovo filone di personalità virtuali.
Un vero e proprio business a costo zero per tanti marchi più o meno noti. Assisteremo al proliferare di agenzie di moda dedicate proprio alla creazione di modelle virtuali, molto meno costose di quelle reali e per questo motivo molto più attrattive dal punto di vista finanziario. Anche il mondo dei social sta subendo i primi influssi dell’IA. Le influencer reali dovranno difendersi dalla concorrenza di influencer create con l’IA, come Emily Pellegrini, Lexi Love o la modella Francesca Giubelli, modella e food/travel blogger romana capace già di catturare l’attenzione di 8000 follower.
L’esigenza di normare l’industria del virtuale
Un sistema in evoluzione che rischia però di alimentare l’industria dell’inganno e che potrebbe diventare una vera fucina di frodi e di truffe. Per questa ragione si sta già pensando a creare nuovi quadri normativi in grado di impedire che la situazione possa sfuggire di mano.
Senza contare l’assenza di tutela del copyright, una piaga che ha già causato danni di immagine a molte modelle che hanno scoperto di non avere diritti sul proprio corpo. Il caso emblematico è stato quello di Nassia Matsa, modella greca residente a Londra, nota per aver lavorato con griffe di grande prestigio come Prada, Balenciaga e Burberry.
La modella ha riferito di aver visto stampata la propria immagine su un autobus nella pubblicità di una compagnia di assicurazioni. In realtà la sua immagine è stata artefatta grazie all’intelligenza artificiale senza nessuna autorizzazione anche perchè al momento non esistono norme sull’uso di questo strumento. In futuro le battaglie legali si moltiplicheranno e renderanno necessaria una normativa più stringente per evitare abusi e indebite appropriazioni.