Parte a Napoli il progetto “Città Ecologica“, la giunta comunale ha deciso di investire nella sostenibilità ambientale per ridisegnare una città che da anni è segnata dai rifiuti, la meta? Renderla Napoli più vivibile.
Il progetto punta sui giovani, infatti programmi didattici saranno inseriti all’interno delle scuole fin dal presente anno scolastico. Un esempio è dato dalla comparsa della cosiddetta “Pagella Verde“, atta a premiare gli studenti più eco-virtuosi.
La giunta ha dato il via al progetto in risposta alle proteste sempre più incalzanti dei cittadini che sono stanchi di vivere nel degrado, tra rifiuti e caos automobilistico. Il programma prevede anche la messa in opera di misure anti-traffico, da qui la necessità di chiudere il Centro Storico di Napoli e renderlo zona a traffico limitato esclusivo per i mezzi pubblici e per i pedoni.
Ma come sta rispondendo Napoli alla manovra che mira ad una città più vivibile? La risposta definitiva ancora non può essere stimata ma è scoraggiante ciò che ha affermato l’assessore Elena Donà durante una sua intervista. Quando la giunta ha riprogrammato i sensi di marcia per rendere il traffico più scorrevole, afferma l’assessore Elena Donà:
“Ci aspettavamo un aumento del traffico lungo i percorsi alternativi legali, non che alcuni trovassero più comodo ritagliarsi delle scorciatoie contromano! Un altro problema riguarda i parcheggi: nonostante siano stati aumentati quelli legali, ci sono arrivate segnalazioni di auto parcheggiate in modo abusivo a ridosso della Ztl, in posizioni che ostruivano il traffico o creavano problemi agli esercizi commerciali”
Da qui, la giunta fa scattare delle misure correttive. Nuovo regolamento è sinonimo di maggiore vigilanza. La pubblica amministrazione è pronta a questo ma maggiori controlli nel Centro Antico di Napoli potrebbero “dar fastidio” alla deliquenza locale. Nonostante la deliquenza e le tante polemiche, il sindaco De Magistris non molla e continua la sua intenzione di “pedonalizzare Napoli” e renderla una città eco-virtuosa. Purtroppo però, in queste zone pedonali, il cammino da fare è ancora molto lungo e il problema principale non sono i rifiuti della campania , ma i cittadini.