La locuzione La terra dei fuochi individua una vasta area situata nell’Italia meridionale, tra le province di Napoli e di Caserta, caratterizzata dalla presenza di roghi di rifiuti e addirittura dalla presenza di rifiuti tossici interrati in alcune aree del territorio.
Senza entrare nel merito delle “ecomafie” ci soffermeremo su quelli che sono i rischi sulla salute dell’uomo rifacendoci ai dati del Naples Public Health Evalutation (N. PHE) diffuso in lingua americana per proteggere l'”US Navy” e le loro famiglie residenti sul territorio della terra dei fuochi. Se per noi il caso della “terra dei fuochi” ha una rilevanza attuale, l’analisi dello stato di salute del territorio della Campania (PHE) è stata terminata nel 2011 ed iniziata nel 2008.
La salute umana e le condizioni ambientali del territorio di residenza sono fortemente interconnesse. Nel 1994, il governo italiano ha dichiarato il primo -di una lunga serie- stato di emergenza rifiuti in Campania: l’accumulo incontrollato di rifiuti, lo smaltimento illegale, la combustione all’aria aperta, l’interramento di rifiuti tossici… Nel 2007, gli Stati Uniti hanno espresso la loro preoccupazione per il Personale della Marina di stanza al Naval Support Activity (NSA) con sede a Napoli. E’ stato a questo punto che la Marina, insieme ad altri enti americani, hanno avviato l’analisi PHE della zona di Napoli: il PHA è stato avviato nel gennaio del 2008 ed è stato completato a giugno del 2011.
L’analisi ha esaminato diversi indicatori capaci di esprimere lo stato di salute del territorio, in più ha esaminato i fattori che può incidono sulla salute dell’uomo: qualità dell’acqua, del suolo, dei gas terreni e dell’aria. E’ stata raccolta sia l’acqua destinata al consumo umano sia a quella destinata all’irrigazione dei campi. Sono stati condotti anche studi epidemiologici concentrati soprattutto su quelli che sono i difetti di nascita, cancro e asma. Un ulteriore analisi è stata condotta sull’alimentazione, in particolare sull’allevamento e sulla verdura coltivata nelle aree più a rischio dalla Campania. Purtroppo pare che la Marina e i suoi partner non abbiano trovato una buona collaborazione italiana, soprattutto per quanto riguarda il fronte medie per la pubblicazione dei dati.
I media italiani sono famosi per la loro sensazionale capacità di pubblicare informazioni non corrette. Sono molti i giornali che hanno parlato dello smaltimento illegale dei rifiuti sul territorio di Napoli ma nessuno ha riportato report concreti sullo stato di salute del territorio.
Quando i dati del PHE sono stati resi pubblici, gli uffici della Marina hanno distribuito comunicati stampa ai media nazionali tuttavia i giornalisti non sono stati invitati a partecipare alle Fasi I e II delle sessioni di Open House per incontrare gli esperti in materia: solo mediante questi incontri il pubblico italiano avrebbe potuto comprendere la gravità della situazione. L’invito ai media italiani non è stato esteso per ragioni burocratiche, anche se in lingua straniera, il documento da cui traiamo i dati per questo articolo, è disponibile sul sito web della “Naples Community Health Awareness Website”.
Dall’analisi si evince che i rischi di salute per le persone che vivono nella Regione Campania sono legati soprattutto ai prodotti chimici, ai microrganismi e alle sostanze tossiche contenute nelle acque. Per proteggere la salute degli americani in Campania, la Marina ha dato delle precise istruzioni e ha addirittura consigliato quale acque “minerali” acquistare perché anche la gran parte di acque in bottiglia commercializzate a Napoli potrebbero essere contaminate. Per questo motivo, gli americani residenti in Campania usano esclusivamente dei rifornimenti idrici serviti dal fornitore riconosciuto, certificato e ufficializzato Navy. In alcune località sono stati addirittura cessati i contratti d’affitto: i residenti sono stati trasferiti in altre zone!
L’analisi idrica del PHE è stata condotta dal settembre 2008 a gennaio 2009, è risultato che l’acqua del rubinetto sarebbe contaminata da batteri e composti organici volatili (VOC), così, la Marina ha richiesto che il servizio idrico pubblico che serviva le residenze degli americani fosse sostituito con un fornitore privato e controllato.
A causa dei rifiuti tossici interrati, vi sono vari gas presenti nel sottosuolo. Se questi gas dovessero emergere attraverso un processo chiamato “intrusione di vapore” i rischi per la salute aumenterebbero ulteriormente. L’inquinamento del suolo ha una grossa incidenza sulla salute umana, a dimostrarlo sono altri studi epidemiologici sempre condotti dai ricercatori della NATO.
Le analisi sono state così condotte:
-studi epidemiologici su problemi respiratori come l’asma
-studi epidemiologici su difetti di nascita
-studi epidemiologici sui casi di cancro -leggete anche i dati relativi al famoso REGISTRO DEI TUMORI D’ITALIA
Le indagini epidemiologiche sono state connesse all’alimentazione (oltre che all’acqua), i punti critici sembrerebbero essere connessi alla frutta e verdura coltivata a livello locale. Insomma, si parla tanto di mangiare sano, consumare più frutta e verdure, nutrirsi a km zero, comprare dai piccoli fornitori, aiutare l’economia locale e… poi si scopre che tutte queste semplici nozioni, questi basilari diritti di vita, sono negati a chi vive in Campania (me compresa).
Link | https://www.cnic.navy.mil/Naples/CommandInformation/HealthAwareness/