L’anziano non è stato sbranato da un lupo ma sarebbe deceduto a causa di assideramento: l’esito dell’autopsia
La morte sospetta di un uomo in Alto Adige aveva fatto gridare “al lupo” a causa delle ferite riconducibili alla possibile aggressione di un animale selvatico. In realtà, l’esame autoptico, avrebbe smentito clamorosamente questa tesi alimentando il sospetto che la vittima possa essere stata uccisa dal freddo o da una tragica fatalità.
Il fatto
Il grave fatto di cronaca nera è avvenuto a Bressanone, in Alto Agide. La vittima è un settantenne ritrovato in stato agonizzante e poi soccorso dal 118 e trasportato d’urgenza in ospedale dove è spirato poco dopo. Sul corpo della vittima erano state rinvenute ferite superficiali che inizialmente erano stati attribuite alla potenziale aggressione di un animale, soprattutto di un lupo.
La notizia è circolata rapidamente nella provincia altoatesina, facendo nuovamente alzare l’allerta per la presenza di lupi famelici nei paraggi, ma in realtà le cose sembrano essere andate diversamente. La vittima non avrebbe subito un’aggressione da parte di un lupo, né da parte di un altro predatore.
Sarebbe deceduto per assideramento, mentre le lesioni sul corpo sono state valutate dai medici legali come “piuttosto superficiali”. La temperatura rilevata dai soccorritori sul corpo della vittima era di 22°C. Gli esiti delle indagini autoptiche sono state rese note dalla stessa procura di Bolzano che così ha fugato ogni dubbio su una possibile presenza di lupi famelici che attaccano gli esseri umani.
Erano state le stesse organizzazioni di tutela animale ad invitare la popolazione a non farsi prendere dal panico e a non trarre conclusioni affrettate. Il lupo, fra l’altro, non considera mai l’essere umano come una preda, anzi tende a schivarlo e a stargli lontano. Una tesi che è stata ribadita anche dagli esperti dell’ente “Io non ho paura del lupo” che hanno chiarito i tratti caratteristici di questo predatore.
I timori degli animalisti
Il lupo considera da sempre l’uomo un suo grande nemico, per cui tende a vederlo come “una minaccia da cui stare alla larga”. Dopo l’esito dell’autopsia si è alzata la levata di scudi da parte degli animalisti che temono che questo episodio possa essere strumentalizzato per instillare nell’opinione pubblica la fobia per gli animali selvatici.
Si teme infatti che questo episodio possa fare il paio con i precedenti che sono stati già artatamente strumentalizzati al fine di ottenere la riduzione o l’eliminazione delle presenze di lupi sul territorio. Gli animalisti, invece, hanno ribadito come sia necessaria fare un’informazione corretta per edurre la popolazione su come comportarsi davanti agli animali selvatici, senza vivere il contatto con questi animali come una costante minaccia per la propria incolumità. Un atteggiamento che non ha alcuna ragione di essere e che non ha alcuna base scientificamente provata.