Il suo corpicino è stato brutalizzato da un folle che gli ha sparato oltre 50 pallini con un fucile da caccia e alla fine non ha retto. Il rifugio che si stava occupando di lui era riuscito a raccogliere quasi 1000 euro per le terapie necessarie per salvargli la vita. Purtroppo Olmo è morto nei giorni scorsi per un’ischemia.
Quando Olmo è stato soccorso dalla strada e accolto dal rifugio Chiara Locrati di Monselice, non presentava segni che lasciavano sospettare una cosa del genere. I pallini erano stati già assorbiti e le ferite erano state attribuite a morsi di animali. A un certo punto però ha iniziato a zoppicare a mostrare altri sintomi.
Dalla radiografia è stato scoperto quasi per caso che non era solo la zampa il problema, ma che il cagnolino aveva oltre 50 pallini nel corpo. In quel momento i volontari hanno capito il perchè Olmo non avesse mai mostrato molto entusiasmo durante le visite delle famiglie alla ricerca di cuccioli da adottare: stava soffrendo silenziosamente chissà da quanto tempo.
“Quando è stato recuperato Olmo era pieno di ferite. Si era ipotizzato che fossero morsi di altri animali. Nessuno sapeva di quei pallini e di quello che deve aver provato” ha raccontato una delle operatrici del rifugio, una donna di nome Ilaria. “Per tutti Olmo era un cane diffidente e un po’ antipatico col genere umano“.
Olmo non amava particolarmente gli esseri umani: nessuno sapeva che un folle gli avesse sparato 50 pallini
I volontari hanno raccontato che all’inizio il povero cagnolino non amava essere toccato, tanto da rispondere con morsi e ringhi ai loro tentativi. Con il tempo ha iniziato ad amare le coccole e a godersi la sua cuccia calda, come tutti gli altri cani. Ma il suo carattere continuava a essere piuttosto freddo e schivo nei confronti degli umani. Nessuno aveva intenzione di adottare un cane così.
A quel punto gli operatori del rifugio Chiara Locrati hanno capito che Olmo non sarebbe mai stato adottato e hanno iniziato a trattarlo come il cane di famiglia.
Dopo la terribile scoperta di quello che gli era successo, il rifugio ha fatto partire una raccolta fondi per coprire gli accertamenti e le cure. Purtroppo poco prima di iniziarle, Olmo è venuto a mancare: “Fino all’ultimo ci abbiamo sperato e creduto. Non sarà così purtroppo. Sappi però, Nonnino Burbero, che ti abbiamo tanto amato. Ciao Amico. Le zie del Canile e tutti volontari”.
Il canile Chiara Locrati ha annunciato che la raccolta fondi organizzata per Olmo sarà utilizzata per salvare la vita di un altro cane sfortunato, soprannominato “Nonno Veleno”:
“Alcuni hanno generosamente inviato delle donazioni a nostro favore per sostenere le spese veterinarie di Olmo. Purtroppo come sapete Olmo non ce l’ha fatta. È mancato proprio il giorno in cui dovevamo procedere con la risonanza. Una gravissima ischemia lo ha colpito non lasciandogli scampo. Le donazioni ricevute per Olmo ammontano a quasi 900 euro, ecco perché abbiamo deciso di utilizzare parte di questi soldi, per il nostro nonnino Veleno.”