Il ritorno dell’ora legale potrebbe causare alcuni problemi di salute legati al ciclo sonno-veglia: le abitudini da evitare
Ancora poco più di un mese e tornerà l’ora legale che quest’anno coinciderà con il 31 marzo. Alle ore 2 di domenica 31 marzo, esattamente nel giorno di Pasqua, dovremo spostare in avanti di un’ora le lancette dell’orologio e quindi potremo fruire di un un’ora in più di luce.
Dalle ore 2 di domenica 31 marzo, le lancette dovranno essere spostare alle ore 3. Una usanza che venne introdotta per risparmiare energia, poiché sfruttando un’ora di luce in più generalmente si consuma meno energia. L’ora legale non può, per ovvie ragioni, aumentare le ore di luce disponibili, ma solo agevolare un maggior sfruttamento delle ore di luce.
Gli effetti del cambio orario
Secondo una recente statistica, l’introduzione dell’ora legale avrebbe consentito all’Italia di risparmiare ben 6 miliardi di Kilowattora, con un risparmio per le famiglie italiane che ammonterebbe a circa 900 milioni di euro. È anche vero che sfruttando un’ora di luce in più, la quantità di persone che circolano per strada aumenta notevolmente e quindi si creano le condizioni per un maggiore consumo di carburante soprattutto dopo l’orario di lavoro, prima di cena. Il cambio orario con l’introduzione dell’ora legale, comporta anche un certo “scombussolamento” anche dal punto di vista fisico.
Tante persone, in questa fase di transizione dal punto di vista dell’orario, lamenta spesso disturbi al ciclo veglia-sonno. Un fenomeno che colpisce, in particolar modo, quelle persone che per lavoro si spostano continuamente in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il jet lag). Insonnia, stanchezza e irritabilità sono ormai considerati tre condizioni del tutto normali quando si passa al nuovo orario.
Basteranno pochi giorni perchè tutto si riassesti e per ritrovare la perfetta armonia con il proprio corpo. I problemi legati al ciclo sonno-veglia, secondo gli esperti, sarebbe da attribuire all’ora di luce in più che ritarda la fase di addormentamento, legata alla produzione di melatonina. Infatti una quantità maggiore di luce, coincide con una ridotta produzione di questo ormone che favorisce il rilassamento e il sonno. Da qui, il rischio di soffrire di insonnia.
Le abitudini da conservare e quelle da evitare
Esistono però alcuni comportamenti che possono alleviare gli effetti nefasti del cambio orario sul sonno. Ad esempio bisognerebbe non variare l’ora in cui ci si alza al mattino, per non interrompere la regolarità del ciclo sonno-veglia. Un’altra delle situazioni da evitare assolutamente è quella di mangiare molti grassi o bere troppi alcolici, prima di andare a letto.
Sono tutte abitudini da evitare nei giorni che immediatamente seguono il cambio orario, al fine di ‘riprogrammare’ in maniera efficace e indolore l’orologio interno dell’organismo. Ovviamente si tratta solo di una fase transitoria che non deve preoccupare. Secondo gli esperti, tutto torna alla normalità, senza grossi disagi, al massimo in tre giorni, eccetto per quei soggetti che soffrono di seri disturbi dell’umore. Trattandosi di una variazione oraria minima’, i danni sono assolutamente minimi e reversibili.