Ossa deboli, cause e campanelli d’allarme da osservare per capire se hai le ossa deboli. Analisi cliniche e fattori che aumentano il rischio di osteoporosi.
Scoprire se hai le ossa deboli è il primo passo per evitare che il problema progredisca o per capire come giocare di prevenzione.
Da recenti statistiche è emerso che il 63% delle donne è preoccupato per la salute delle ossa. Peccato che, nonostante le preoccupazioni, noi donne facciamo davvero poco per mantenere le ossa in buona salute e andiamo a caccia di rimedi senza puntare alla prevenzione.
Tra le malattie più diffuse che rendono le ossa fragili la più comune è l’osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia invisibile che colpisce la struttura ossea e favorisce la comparsa di fratture. Questa malattia silente compare, a poco a poco, a partire dai 45 anni. A causa della scarsa prevenzione, l’osteoporosi è una malattia in aumento.
Le nostre ossa sono in continua evoluzione e cambiano molto nell’arco della vita. In genere si pensa che bisogna preoccuparsi della salute delle ossa solo nel periodo dell’accrescimento o in tarda età. Niente di più sbagliato!
“Ho le ossa deboli”, è un’affermazione che sentiamo spesso, ma quali sono le cause dell’indebolimento osseo e soprattutto, come prevenire le malattie alle ossa? Queste domande dovrebbero insorgere soprattutto nelle persone che hanno una certa familiarità con le malattie alle ossa. Se tua madre o un parente prossimo ha problemi di osteoporosi, diventa ancora più importare fare una buona prevenzione.
E’ necessario curare le ossa fin da bambini per poter arrivare alla menopausa non con ossa deboli, bensì con ossa sane e forti. In questo contesto l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.
I fattori di rischio che aumentano le possibilità di contrarre l’osteoporosi così come altre malattie delle ossa sono:
Sì, qualcuno di voi avrà sorriso, ma l’eccessiva magrezza fa male alle ossa: le ossa sopportano l’intero peso del corpo e svolgono un ruolo strutturale, così come un peso eccessivo fa male alle ossa (obesità) anche il sottopeso non allena le ossa a svolgere il loro compito.
L’alcool in eccesso contribuisce alla perdita della massa ossea e ne impedisce il recupero, al contrario un consumo moderato di birra o vino può favorire la salute delle ossa.
Il fumo danneggia le ossa perché nei fumatori, la capacità di trasportare ossigeno e inferiore: la carenza di ossigeno favorisce la perdita di densità ossea; purtroppo questo è vero anche per chi ha accanto una persona fumatrice, anche il fumo passivo causa ossa fragili.
E’ importante monitorare lo stato di salute della tiroide: se questa ghiandola lavora troppo velocemente (ipertiroidismo) la quantità eccessiva di ormoni può ostacolare l’assorbimento del calcio. Sì, per prevenire l’osteoporosi e altri problemi di ossa fragili bisogna assumere calcio.
I farmaci cortisonici, quelli usati per alleviare l’artrite e l’asma, vanno a diminuire il numero degli osteoblasti (cellule delle ossa) e possono contribuire al calo degli estrogeni e impedire il corretto assorbimento del calcio. Anche i farmaci anticoagulanti possono indebolire le ossa: riducono i livelli di vitamina K e interferiscono sulla produzione di osteocalcina, un ormone protagonista nella formazione delle ossa.
L’uso dei farmaci che si usano comunemente contro gastriti e acidità di stomaco è altrettanto dannoso per la salute delle ossa. Questi farmaci influiscono sul metabolismo del calcio, meglio usare con prudenza i medicinali che inibiscono la pompa protonica che oltre a non farti assorbire il calcio, deprivano delle vitamine. E’ stato evidenziato addirittura che chi usa spesso questi farmaci è più esposto alla frattura dell’anca.
Anche l’assunzione di farmaci diuretici costituisce fattore di rischio. Il calcio può essere eliminato con le urine. I diuretici sono ancora più dannosi per le ossa per chi soffre di ipertensione arteriosa.
Non tutti sanno che i reni producono il calcitriolo, una sostanza che consente l’assorbimento del calcio nell’apparato gastrointestinale. Se i reni non funzionano bene, le ossa possono indebolirsi.
Come premesso, l’osteoporosi rende le ossa fragili e s’insinua silenziosamente nella vita delle persone (uomini e donne, anche se l’incidenza è maggiore tra le donne proprio a causa del calo degli estrogeni dovuto alla menopausa, negli uomini si presenta dopo i 65 anni) a partire dai 45 anni. Solo in Italia, l’osteoporosi colpisce 4 milioni di persone.
Stando a un recente studio, le apnee ostruttive del sonno aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi nelle donne, quindi faresti meglio a prestare più attenzione se russi.
A questo punto dell’articolo avrai ormai capito che la causa delle ossa deboli è dettata dalla perdita della massa ossea che è a sua volta causata da molteplici fattori. Ci sono dei campanelli d’allarme che possono farti capire se stai perdendo massa ossea: ottimi indicatori sono i denti e i reni.
Sapevi che l’osteoporosi si può diagnosticare anche osservando la bocca? L’osteoporosi può colpire l’osso mandibolare provocando un indebolimento dei legamenti parodontali, tutto questo si traduce con un aumento del rischio di perdere i denti. Così come lo stato di salute dei denti, anche i reni possono raccontare molto circa lo stato di salute delle tue ossa.
Le donne che soffrono di calcoli renali sono esposte a un rischio maggiore di osteoporosi. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology. L’età più a rischio è quella tra i 30 e i 39 anni. Se hai calcoli renali fai attenzione, soprattutto se sono associati ad altri fattori di rischio elencati in precedenza.
A parte i “campanelli d’allarme” appena visti, per capire se hai le ossa deboli c’è un analisi diagnostica che si chiama densitometria. Questo esame registra la quantità di calcio presente nelle tue ossa analizzando la massa ossea della colonna vertebrale o dell’anca, molti specialisti la eseguono sul polso, sulle dita o sui talloni. Questo esame è rapido e indolore, quanto costa? Se si sfrutta la mutua circa 35 euro, i tempi di attesa sono variabili. Quando fare la densitometria? Se hai riconosciuto diversi fattori di rischio nell’elenco precedente, ti consiglio di farla.
Il trattamento per curare l’osteoporosi non è così facile come molti pensano. Si può rallentare il decorso della malattia ma parlare di cura è molto difficile. Attenzione! Ciò non significa che non esistono rimedi alle ossa deboli solo che la farmacologia ha ancora molto da lavorare in questa direzione e che la prevenzione è la migliore cura. Purtroppo a causa di una scarsa educazione al “prendersi cura di sé” si arriva a dover fare i conti con la malattia e non è possibile tornare indietro per giocare di prevenzione.
Per rallentare l’osteoporosi si possono usare diversi farmaci in base alle necessità di ogni paziente. I farmaci più diffusi per curare l’osteoporosi sono i bisfosfonati, impiegati più che altro per contratare le fratture. Si assumono settimanalmente, mensilmente o addirittura annualmente: l’acido zolendronico è un bisfosfonato che si somministra per via endovenosa una sola volta all’anno.
Prima di tutto facciamo distinzione tra osteopenia e osteoporosi. Chi si è sottoposto all’esame diagnostico di densitometria può avere tre differenti risultati: il primo è il più promettente, ovvero si può scoprire di avere ossa sane e forti. Il secondo è meno promettete. Per capire il risultato della densitometria è possibile prendere come riferimento il parametro “T-SCORE” che indica la quantità di osso presente rispetto alla media di un campione di soggetti con età compresa tra i 25 e i 30 anni (ti ricordi? Si tratta del periodo di vita in cui le ossa presentano il picco più alto, quindi se hai 45 anni è normalissimo rilevare valori inferiori, ma bisogna vedere di quanto sono inferiori…).
Con un risultato inferiore a – 1, si può parlare di osteopenia, cioè la densitometria ha rilevato una perdita di massa ossea ma che non ha ancora raggiunto livelli di pericolo. In questo contesto non viene prescritta una cura a meno che non vi siano altri fattori di rischio. Un nutrizionista potrebbe consigliarvi una dieta ricca di calcio e vitamina D così come un medico potrebbe prescrivere integratori di vitamina D e calcio.
Con risultato inferiore a -2,5 si parla di osteoporosi. In questo caso la perdita di massa ossea è importante e bisogna intervenire prontamente perché le ossa sono ormai deboli e a rischio fratture. La cura prescritta dipende dalla storia clinica del paziente e da quali sono le ossa più indebolite. Per una valutazione più precisa, un medico attento dovrebbe prescrivere delle radiografie mirate.
Se le radiografie evidenziano ossa fragili soprattutto a livello della colonna vertebrale, tra i farmaci più usati vi è il raloxifene che arriva a ridurre il rischio di fratture fino al 35% (ma solo a livello della colonna vertebrale).
La ricerca restituisce farmaci via via più promettenti e attualmente sono in fase di sviluppo nuovi principi attivi. Tra i farmaci per curare l’osteoporosi di ultima generazione vi è un anticorpo monoclonale che riduce il rischio di frattura di anca, polso e colonna vertebrale.
Come premesso, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale per il trattamento delle ossa deboli. Ben presto pubblicherò un articolo per scoprire cosa mangiare per migliorare la salute delle ossa e scongiurare l’osteoporosi.
Aggiornamento! Come promesso, ecco l’aggiornamento dedicato all’alimentazione per rinforzare le ossa: Ossa deboli, cosa mangiare.