Parassiti degli agrumi: come riconoscerli, come prevenire la loro comparsa. Soluzioni valide per contrastare ogni tipo di infestazione con rimedi naturali.
Prima di approfondire l’argomento “parassiti degli agrumi” è bene identificare quali piante appartengono a questa famiglia. Gli agrumi sono piante da frutto che appartengono tutte al genere Citrus della sottofamiglia Aurantioideae (famiglia delle Rutaceae) e i loro frutti.
Gli agrumi si differenziano per la molteplice varietà di forme vegetali e le caratteristiche dei frutti, ma richiedono tutti simili cure colturali. La parte edibile, endocarpo, è molto succosa, con un range di sapori che può andare dal fortemente acido al dolce. Il colore della buccia e della polpa varia da giallo a verde ad arancio (ma anche al rosso sangue).
Come tutte le piante, gli agrumi vengono aggrediti da diverse specie di insetti. Conoscere e combattere in modo adeguato i parassiti degli agrumi è una importante premessa per gestire l’agrumeto in modo sano e razionale. Ecco una serie di consigli per far crescere e curare piante di limone, arancio, cedro…
In natura troviamo diverse specie di cocciniglie, ma quelle che attaccano gli agrumi sono principalmente olifaghe cioè prediligono esclusivamente questi alberi. Le cocciniglie causano rallentamento della crescita, deformazione delle foglie e dei frutti, ed emissione di abbondante melata, determinando in alcuni casi la fumaggine. Lo sviluppo è favorito da una vegetazione molto fitta e dalla scarsità di luce.
Quelle che colpiscono maggiormente gli agrumi sono le cocciniglie cotonose o farinose e le cocciniglie a virgola. Anche se il nome dei due insetti è simile, ciò non deve confonderci, perché sono due distinte varietà di insetti appartenenti a due diverse famiglie.
Le cocciniglie farinose o cotonose si manitestano con ammassi biancastri appiccicosi localizzati lungo il pendulo delle giovani foglie e dei frutti. La loro infestazione provoca la prematura caduta dei frutti. Privilegia agrumi come l’arancio.
Le cocciniglie a virgola sono diffuse in tutto il mondo, con prevalenza nelle regioni temperate. Il suo nome si deve alla forma del corpo, che sembra proprio una virgola quando viene visto al naturale. La cocciniglia a virgola può svernare sia come neanide, che come insetto femmina adulto. Le femmine iniziano a deporre le uova subito dopo lo svernamento, con una media di 50 uova per femmina. La loro infestazione causa macchie giallastre nelle foglie, disseccamento dei rami e caduta anticipata dei frutti, che si presentano pieni di macchie e con una bassa resa estetica e qualitativa. Oltre ad attaccare le arance, attacca spesso anche i limoni.
Un’altra specie molto dannosa è la cocciniglia rossa (forte, di colore rosso carminio, visibile sotto forma di piccole incrostazioni puntiformi sulla buccia dei frutti). Questa specie attacca principalmente l’arancio dolce. L’ Aspidiotus nerii, invece attacca il limone, causando delle macchie sui frutti. Il controllo delle cocciniglie, laddove i nemici naturali non siano sufficienti a controllarle, può essere effettuato un trattamento con olio minerale
Il risultato dell’attacco delle cocciniglie degli agrumi è un forte indebolimento delle piante colpite e il conseguente indebolimento della resa produttiva. Se gli agrumi infestati sono coltivati in giardino, si rischia anche di compromettere gravemente la resa estetica di queste piante. Il loro indebolimento, infatti, è dovuto al meccanismo di nutrimento delle cocciniglie, che sottraggono la linfa vegetale dei rami, delle foglie e dei frutti.
Una buona prevenzione sull’agrumeto, può evitare l’infestazione delle cocciniglie degli agrumi a patto che si intervenga con tempestività e costanza: basta arieggiare la chioma degli alberi con delle periodiche potature ed evitare le eccessive concimazioni a base di azoto e potassio.
Per combattere le cocciniglie degli agrumi possiamo intervenire non solo con metodi chimici ma anche con quelli naturali; lo stesso si rivelano efficaci senza dover ricorrere a sostanze dannose per l’ambiente. I rimedi variano in base alla specie infestante. Per rimuovere la cocciniglia cotonosa basta bagnare le parti attaccate con una miscela di acqua, olio e sapone di Marsiglia. Spruzzare la miscela sugli agrumi, la sera, una volta a settimana, in due periodi dell’anno: a luglio, quando i frutti sono maturi e a fine estate.
Per combattere la cocciniglia a virgola o la cocciniglia rossa possiamo usare degli insetti predatori, come i coccinellidi, o dei parassiti specifici che si nutrono di questa specie.
Laddove i nemici naturali e i rimedi naturali non siano sufficienti a controllarle, può essere effettuato un trattamento con olio minerale. Il prodotto più utilizzato contro le cocciniglie è l’olio minerale bianco semplice, un olio chimico raffinato e meno tossico rispetto a prodotti dello stesso tipo.
Ha un colore bianco lattiginoso, è più volatile rispetto gli altri oli minerali e pertanto ha modo di agire sugli insetti stanziando per meno tempo sulla superficie dei vegetali così non ha modo di esprimere la sua fitotossicità. La sua efficacia è comprovata per il trattamento e la prevenzione delle infestazioni di afidi, cocciniglia, acari, insetti defogliatori e altri parassiti.
Questo prodotto va somministrato durante il periodo invernale, epoca in cui si assiste allo svernamento dell’insetto femmina e alla deposizione delle uova. In casi gravi e per prevenire l’attacco nei frutti, l’olio bianco può essere somministrato anche durante l’estate. L’olio bianco si acquista facilmente nei vivai e nei punti vendita di insetticidi e anticrittogamici per agricoltura.. oppure sfruttando la compravendita online. Link utili: “Olio minerale su Amazon“.
Il nome di questa patologia fungina, risiede nelle incrostazioni polverose di colore nerastro che per certi aspetti rimandano alla fuliggine presente nei camini. Questa polvere bruno nerastra molto visibile sulla superficie fogliare può avere spessore variabile da 1 a 4 mm e avere una consistenza diversa, dato che può essere:
Quando la pianta è stata infestata già in passato ripetutamente e ancora nel corso della stagione.
Si manifesta ad attacco appena avvenuto
Il danno nelle fasi iniziali dell’attacco, è in genere di media gravità, ma se non si contrasta in tempi brevi può divenire preoccupante.
I diversi microrganismi fungini responsabili della fumaggine si nutrono principalmente di sostanze zuccherine e appiccicose (melata) emesse da alcuni insetti succhiatori di linfa (es. afidi, cocciniglie, psille) che in precedenza
avevano attaccato la pianta.
La melata può anche esprimrsi direttamente dalle superfici fogliari, sotto forma di minuscole goccioline ricche di zuccheri, come conseguenza, aper esempio, di un arresto della traspirazione fogliare o di uno stato di particolare sofferenza dell’intera pianta (stress idrici e termici).
La fumaggine è pertanto sempre una malattia, che si sviluppa per conseguenze: nel caso di un attacco della pianta da parte di altri parassiti o per stress, ambientale o nutrizionale.
Questo spiega, perché lei avendo distribuito in precedenza degli insetticidi specifici e successivamente il rame, era riuscito a contenere lo sviluppo della fumaggine, in quanto è andato ad eliminare la fonte primaria del problema dovuta allo sviluppo di insetti succhiatori, oltre che agire direttamente sui funghi stessi.
Il danno dovuto all’inscurimento delle diverse porzioni vegetali porta ad una sofferenza generalizzata, perché la patina polverosa determina una riduzione delle normali funzioni fisiologiche della pianta, come:
Per prevenire l’attacco della fumaggine è necessario mettere in atto una serie di semplici pratiche colturali al fine di creare un ambiente sfavorevole allo sviluppo dei funghi, tra cui:
La lotta biologica alla fumaggine consiste nel rimuovere lo strato di fumaggine con l’aiuto di spazzole dotate di setole di plastica morbida. In alternativa possiamo ricorrere a lavaggi a base di acqua e sapone di Marsiglia, avendo cura poi di risciacquare le parti interessate e aver fatto agire il sapone per circa 1 – 2 ore. Le porzioni più estesamente danneggiate e non più facilmente recuperabili, vanno asportate con tagli di potatura.
Una volta rimossa la fumaggine si dovrà intervenire con i prodotti antiparassitari a base di rame, che su una superficie non più incrostata, risultano più efficaci. Fato ciò, sarà sufficiente effettuare moderate concimazioni con prodotti ricchi in fosforo P e potassio K.
Questi elementi aiutano una pronta ripresa della pianta e contribuiscono a rafforzare i tessuti vegetali, rendendoli più duri e consistenti e pertanto più difficilmente attaccabili della fumaggine.
Insetti di piccole, nell’agrumeto gli afidi sono particolarmente presenti nel periodo primaverile, periodo in cui sulla pianta vi è abbondanza di germogli teneri sui cui questi si nutrono.
Gli afidi sono veramente molto piccoli e spesso invisibili all’occhio umano, possono però essere identificati da alcuni segni che lasciano sulle piante. Come abbiamo visto, ad esempio, l’aspetto delle foglie può rivelarci veramente tanto sulla salute dell’intera pianta. Deformazioni o foglie colore giallastro, ad esempio, possono essere sintomo della presenza di afidi. In quel caso, conviene controllare nella parte inferiore, più tenera: i parassiti potrebbero nascondersi lì. Steli o foglie ricoperti dalla melata possono essere un altro segnale. Gli afidi più comuni che colpiscono gli agrumi sono l’afide verde (Aphis spiraecola) e l’afide nero (Aphis gossypii).
Quando in primavera l’attacco di questi afidi avviene in modo massiccio, è motivo di grossa preoccupazione per gli agricoltori, tuttavia spesso possono rivelarsi ingiustificate. Infatti queste specie sono contrastate da un elevato numero di nemici naturali e quindi non richiedono interventi con insetticidi, che sarebbero anzi controproducenti.
Esistono diversi rimedi naturali utili a sbarazzarsi degli afidi: è il caso dell’olio di Neem, un rimedio naturale ampiamente usato nella cura di pelle e capelli, ma anche come repellente contro gli insetti.
Non solo l’olio di neem è utile contro gli afidi, ma respinge anche le cocciniglie, i coleotteri, i vermi del cavolo, le formiche, i bruchi. Per preparare la miscela basta unire 2 cucchiai di olio di Neem a un cucchiaio di sapone di Marsiglia, mettere dentro un flaconcino e, se necessario, aggiungere acqua e agitare bene. Spruzzare sulle piante all’occorrenza.
Altra soluzione valida contro le infestazioni leggere di afidi è rappresentata da acqua calda e sapone. Gli afidi hanno un rivestimento protettivo che si scioglie per azione dell’acqua saponata. In questo modo gli insetti si disidratano e muoiono, senza danni alla pianta. Sono sufficienti due cucchiai di sapone di Marsiglia in un secchio d’acqua. Una volta diluita, trasferire la soluzione dentro un flaconcino spray e spruzzare sulle foglie.
Attenzione però, perché l’acqua e sapone, come l’olio di neem, possono uccidere gli insetti utili per le piante.
Anche il Sale di Epsom è efficace contro gli afidi degli agrumi. Ecco come procedere:
I nostri amati agrumi hanno un nemico naturale, che si chiama Mosca Bianca o mosca della frutta. È un piccolo insetto di colore bianco, che vive sulla pagina inferiore delle foglie, succhiandone la linfa. La femmina, attraverso un ovopositore, depone un uovo sul frutto, comportando la formazione di una zona marcescente e la possibile cascola del frutto stesso.
Diciamo innanzitutto che la lotta biologica contro la mosca degli agrumi è piuttosto complesso per una serie di fattori. In primis parliamo di un insetto con un elevato potenziale riproduttivo. Può compiere tantissime generazioni in un anno, specie nelle colture in serra. Vi è poi il problema dell’elevata mobilità degli esemplari adulti, che sono soliti stazionare in gruppo sotto le foglie, e svolazzare dappertutto al minimo movimento.
Detto questo, vediamo in che modo è possibile difendere oggi le nostre colture da questo insetto utilizzando rimedi biologici.
Tra i predatori naturali utilizzati soprattutto per il controllo della mosca bianca in serra o sotto tunnel, vi è l’Imenottero Afelinide l’Encarsia formosa. Questo microimenottero, di origine Nord-Americana, viene allevato nelle biofabbriche. Viene impiegato con successo soprattutto contro la specie Trialeurodes vaporariorum.
La femmina dell’imenottero parassitizza gli stadi giovanili della mosca bianca, al cui interno depone un uovo. Dato che all’interno di essa si sviluppa l’uovo, la mosca bianca muore e si sviluppa invece la larva dell’imenottero. Questa a sua volta andrà a parassitizzare altre forme giovanili di mosca bianca.
Il predatore naturale viene commercializzato sotto forma di cartellini, tenuti a basse temperature. Su questi vengono incollate forme giovanili di mosca bianca già parassitizzate dall’imenottero stesso. Dal momento che questo insetto non è ben acclimatato alle nostre temperature, non resiste al nostro inverno nemmeno in serra. Diventa quindi necessario effettuare continui lanci di ripopolamento.
Altro predatore naturale che viene utilizzato per la difesa biologica contro la mosca bianca è il Miride predatore Macrolophus caliginosus.
Per valutare la presenza di questo insetto nell’agrumeto possiamo effettuare un monitoraggio con le trappole cromotropiche gialle o bottiglie trappola innescate con l’attrattivo trimeldure. Link utile per l’acquisto delle “Trappole cromotropiche” su Amazon
Un rimedio naturale contro la mosca bianca è rappresentato dall’utilizzo del sapone di Marsiglia. Conviene fare l’applicazione nelle prime ore della giornata. La mosca bianca, colpita dalla soluzione, quando si espone alla luce del sole muore per asfissia, a causa del disseccamento del sapone sul proprio corpo. Il sapone di Marsiglia, inoltre, è utile per lavare le piante dalla melata. La difficoltà nell’utilizzo della soluzione è data dall’elevata mobilità dell’insetto, che oltretutto si nasconde sotto le foglie. E’ facile, infatti, che la mosca, accorgendosi del getto d’acqua, si metta a svolazzare per non farsi più raggiungere. Dunque, serve un po’ di attenzione.
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Altro rimedio biologico contro la mosca bianca è rappresentato dallo zolfo in polvere. In questo caso l’azione è repellente, ossia la mosca, non sopportando la presenza dello zolfo, tenderà ad allontanarsi. Dunque, se irrorato in via preventiva, si eviterà l’insorgere dell’infestazione.
Il limite di questa strategia difensiva è dato dalla velocità riproduttiva della mosca bianca e dal susseguirsi delle nuove generazioni.
Lo zolfo in polvere deve essere applicato con cautela e non troppo di frequente, per evitare di bruciatura fogliare. Dunque bisogna agire prima che si creino grandi infestazioni.
Per applicare lo zolfo è necessario l’utilizzo di una solforatrice; è reperibile su Amazon “Pompa solfatrice manuale per zolfo“ mentre lo zolfo potete trovarlo sempre su Amazon.
Anche gli acari possono aggredire un agrumeto. L’acaro più diffuso è il ragnetto rosso. Colpisce gravemente gli agrumi soprattutto nei periodi dell’anno più caldi e secchi. I danni sono riconoscibili sulla pagina fogliare superiore e sulla buccia dei frutti immaturi si vedono delle piccole punteggiature di colore bronzeo o delle zone decolorate.
Può verificarsi anche la perdita a volte di frutti, che cadono a terra immaturi. Il ragnetto rosso attacca soprattutto limone, arancio e cedro. Per combattere l’attacco del ragnetto rosso vi rimandiamo alla lettura dell’articolo “Ragnetto rosso, rimedi naturali e prodotti chimici“