Tra i parassiti delle piante più temute dall’olivo, c’è la mosca olearia, un temibilissimo parassita che depone le uova nelle olive. Le larve si accrescono nella polpa provocando marciumi e disseccamenti. La mosca dell’olivo è piuttosto simile alle mosche che colpiscono altri tipi di frutta ed è facilmente riconoscibile grazie al puntino nero che si trova sulla punta di ciascuna delle due ali.
Per lo sviluppo della mosca dell’olivo, il clima ha un ruolo determinante. Le temperature ideali, per lo sviluppo di questo insetto, sono quelle comprese tra i 22 e i 30 gradi centigradi. Le mosche adulte diventano attive quando la temperatura inizia a superare i 14 gradi e si arrestano quando le temperature cominciano a superare i 33 gradi. Le condizioni di estati calde, con piogge assenti e basso grado di umidità, causano un alto grado di mortalità sia nelle mosche adulte, sia nelle eventuali larve ancora presenti nei frutti.
In linea di massima possiamo dire che:
Una tecnica efficace per il monitoraggio ma anche per la cattura delle osche olearie è rappresentata dall’impiego di una trappola biologica costituita da una semplice bottiglia di plastica contenente una sostanza attrattiva naturale: il pesce, insieme ad una soluzione di ammoniaca e acqua, è in grado di dare ottimi risultati.
Prima trappola
Procuratevi una bottiglia di plastica (PET) e praticate, sulle facce opposte della bottiglia, due fori, di circa 10 mm di diametro poi applicate due strisce gialle lungo la circonferenza della bottiglia.
All’interno della bottiglia versate una soluzione di ammoniaca, acqua e parti di pesce (testa, interiora, etc. di sarde o acciughe) che sono quelle che costano di meno.
La mosca olearia, ma anche altri insetti, sono attratti dall’odore del pesce in decomposizione e cosi, attraverso i due fori, entrano dentro la bottiglia. Uscire dalla bottiglia tramite gli unici due fori, risulta molto difficoltoso per le mosche che rimangono intrappolate dentro la bottiglia. Per ottenere un risultato valido da questa tecnica, bisogna mettere una bottiglia per ogni albero.
Seconda trappola
Altra tecnica molto efficace, consiste nella preparazione di una trappola che viene costruita nel seguente modo:
Procuratevi una bottiglia di plastica e praticate due fori (12-14 mm ) a 180 gradi. Fatto ciò, riempite la bottiglia per metà con acqua corrente e del prodotto a base di esca proteica (esempio NU-LURE). Infine cospargete l’esterno della bottiglia con colla per insetti.
Il composto all’interno della bottiglia, attraverso l’evaporazione dai due fori, attira la mosca che nel trovare il foro d’ingresso rimane attaccata alla bottiglia cosparsa di colla. Nel giro di 30-40 giorni il composto presente all’interno della bottiglia evaporerà completamente. Se la bottiglia non risulta completamente piena di mosche, si può procedere al rabbocco altrimenti alla completa sostituzione della trappola. La bottiglia va collocata per mezzo di un filo metallico (ferro filato) agganciato sotto il tappo nel lato sud della pianta per favorire una più facile evaporazione del composto.
Questo tipo di trappola va utilizzata nella fase di indurimento del nocciolo (in questa fase le drupe sono maggiormente soggette alla ovi-deposizione da parte delle femmine), prima cioè della fase di recettività delle drupe (mese di luglio). Se la popolazione delle mosche non è eccessiva e gli alberi di ulivo non sono molto grandi, si può utilizzare una trappola per due alberi.
In commercio ci sono dei particolari tappi applicabili alle bottiglie di PET, dotati di accorgimenti particolari che ne agevolano l’utilizzo e ne aumentano l’efficacia. Un valido esempio è rappresentato dal Tappo Trappola, un dispositivo che può essere usato su qualsiasi bottiglia: l’efficacia della trappola varia in base all’esca usata.
Dopo l’impiego sarà necessario gettare via la bottiglia o rigenerarla con dell’esca nuova. Una confezione di 5 tappi trappola costa all’incirca 16 €, prezzo compreso di spese di spedizione. Ecco la foto in basso.
Trappola per mosca dell’olivo, attract and kill
Molto interessante è la tecnica che si sta sviluppando/perfezionando in questi ultimi anni; parliamo di trappole del tipo “attract and kill”: attraggono l’insetto per via alimentare (proteine idrolizzate, sali di ammonio), spesso combinata con l’attrazione per via sessuale (feromoni). Grazie poi alla loro attivazione con un insetticida (che agisce per contatto) di cui sono imbevute, portano a morte la mosca senza contaminare l’oliva.
Tra le trappole di tipo massale contro la mosca olearia, si rivela molto efficace il Magnet oli, un pannello laminato da fissare su un ramo della pianta. La superficie è pre-trattata con lambda-cialotrina, un insetticida utilizzato anche in agricoltura biologica. Le particolari modalità di cessione della sostanza attiva consentono alla trappola di mantenere inalterata l’azione insetticida per tutta la stagione (da giugno a novembre). Sul pannello sono fissati gli attrattivi: sessuale a base di feromone e alimentare a base di sali d’ammonio.
Per proteggersi adeguatamente contro la mosca delle olive, già a partire da metà/fine luglio, occorrerà posizionare 3 pannelli Magnet oli ogni 10 piante di olivo adulte. Si potrà poi, in ragione dell’andamento dell’annata e delle infestazioni, procedere con un rinfittimento, a settembre, con ulteriori 2-3 trappole ogni 10 piante.
Spintor fly
Per quanto riguarda le esche, il più noto prodotto è lo Spintor fly. L’esca proteica moschicida è un liquido composto di sostanze attrattive ed appetenti che invogliano la mosca a nutrirsene abbondantemente e la inducono ad ingerire così anche una piccola dose di insetticida (0,23 g/l di Spinosad), mortale per la mosca. Il prodotto è ammesso in agricoltura biologica e acquistabile senza patentino.
L’esca va diluita 4-5 volte con acqua e spruzzata, con un getto poco nebulizzato, su una piccola zona del fogliame del diametro di 20-40 cm nella parte medio-alta della pianta di olivo, possibilmente sul lato sud o comunque sulla parte di pianta più illuminata dal sole. Per ogni pianta sono sufficienti circa 30 cc di esca diluita.