I pesci sono più nervosi e aggressivi da quando antidepressivi come Zoloft e Prozac stanno varcando le acque. Tutto ciò che finisce nel nostro scarico domestico finirà, prima o poi, per colpire la fauna acquatica. I pesci sono gli animali più a rischio, non solo per le malformazioni indotte dal petrolio ma anche per i danni causati da dosi, in apparenza insignificanti, di antidepressivi.
Gli antidepressivi come Zoloft e Prozac (citiamo questi perché sono più famosi!), possono interferire con lo sviluppo del sistema nervoso centrale dei pesci. Secondo i rapporti pubblicati dall’autorevole rivista Scientific American, quando i pesci nuotano in acque contaminate da farmaci antidepressivi diventano ansiosi, anti-sociali e talvolta anche assassini… I Pesci maschi esposti a una piccola dose del farmaco in laboratorio hanno dimostrato dei ritardi nello sviluppo: tali pesci faticavano di più a cacciare le prede e non sempre riuscivano a riprodursi. Le dosi di Prozac aggiunte in laboratorio erano estremamente ridotte, si tratta di concentrazioni molto basse: 1 particella per ogni miliardo di molecole d’acqua!
Ma come fanno Zoloft e Prozac a finire in acqua?
Gli antidepressivi finiscono in acqua a causa dell’inquinamento ambientale. La colpa non è deelle case farmaceutiche o degli utenti che utilizzano gli antidepressivi, piuttosto dovrebbero essere rivisti gli impianti di smaltimento delle acque reflue. Gli utilizza antidepressivi condiziona il proprio organismo con le sostanze chimiche assunte ma non dobbiamo dimenticare il percorso che ogni ingrediente assunto per via orale effettua: lo smaltimento degli antidepressivi avviene a casica di vari organi e le componenti degli antidepressivi che non riusciamo ad “assimilare” finiscono nelle urine e da qui nelle acque!
Queste tracce sono, in apparenza, “insignificanti” ma a sentire la pubblicazione della rivista Scientific American gli effetti sulla fauna marina si sentono eccome! Come spiega la rivista: anche se i livelli di Prozac, Effexor, Zoloft e Tegretol, rilasciati nei flussi sembrano essere molto bassi, a lungo termine l’impatto si è fatto sentire. L’accumulo di queste sostanze nei pesci sta danneggiando il loro sistema nervoso, i loro cicli riproduttivi e condizionando il loro comportamento rendendoli più aggressivi e ansioni. Non c’è da meravigliarsi circa questi effetti: effetti collaterali simili sono stati osservati anche nell’uomo!