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Categorie Energia

Il piano d’azione per l’energia sostenibile

Pubblicato da
Alessia

Il piano
L’anidride carbonica in atmosfera ha superato lo scorso anno la cifra record di 400 parti per milioni, una cifra che dovrebbe preoccuparci e farci riflettere per quello che riguarda il clima e gli equilibri degli ecosistemi del nostro paese. Il tasso di crescita della concentrazione di CO2 nell’atmosfera è senza precedenti e se si continuerà con questo ritmo per le emissioni di gas serra nel giro di 100 anni raggiungeremo le 1.000 parti per milioni di CO2 laddove nelle ere passate, per un aumento di 10 parti ci volevano più di 1000 anni.

L’insostenibilità di questo modello di crescita e di consumi è da tempo chiara non solo alle associazioni ambientaliste, ma anche ai governi di molti paesi che stanno incentivando politiche per la riduzione delle emissioni inquinanti.

In Italia non esiste un’unica normativa per le riduzioni delle emissioni di anidride carbonica e gas serra, ma la regolamentazione ed il controllo di queste è affidata alle amministrazioni locali.

Il SEAP (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) Piano d’Azione per il clima è lo strumento che è stato stilato e adottato per ridurre i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di CO2 e GHG. Promosso dall’Unione Europea per applicazioni locali questo piano segue le indicazioni del precedente ovvero l’Urban CO2 Reduction Project con il quale le nazioni si impegnavano a ridurre entro il 2020 le proprie emissioni del 10-20%, obiettivo purtroppo non centrato dalla maggior parte dei paesi europei.

Questo progetto quindi prende un particolare rilievo alla luce della totale assenza di un Piano climatico nazionale nel nostro paese. Il SEAP mira alla promozione di piani d’azione locali per l’energia sostenibile e per il clima e si possono già contare nel nostro territorio ben 400 piani per il clima approvati dalle giunte comunali, dimostrandosi uno dei paesi più attivi in merito.

SEAP significa innanzitutto incoraggiare l’utilizzo e l’espansione delle energie rinnovabili, le logiche della riduzione del energetico, la riduzione dell’uso delle automobili, l’aumento di appartamenti a risparmio energetico.

Per capire concretamente cos’è un SEAP prendiamo ad esempio quello di Milano, recentemente riconfermato da Pisapia, che è uno dei più completi senza però abbandonare il dovuto realismo; al suo interno sono infatti previsti tagli delle emissioni per il 20% entro il 2020, interventi di trasformazioni edilizie ed energetiche e alla mobilità.

L’Italia si sta fortemente impegnando per promuovere queste politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici ma ciononostante le percentuali di riduzioni non sono notevoli, si aggirano infatti su una media del 20%, anche se dobbiamo citare Torino, virtuosissima città che ha una percentuale del doppio della media nazionale: 40%.

Tuttavia nonostante gli sforzi e le larghe adesioni che tutto sommato fanno ben sperare, sarebbe certamente utile una concertazione e un coordinamento più generale. Manca infatti uno standardunico per questi piani anche se, bisogna dire, che la commissione europea si sta muovendo in questo senso.

Inoltre vi è un problema non da poco costituito dalle risorse e dagli strumenti dei piccoli comuni, i quali, spesso e volentieri, non hanno la disponibilità di fondi e risorse per la realizzazione di questi piani. Bisognerebbe quindi, forse, pensare alla possibilità di un supporto provinciale o regionale per queste iniziative.