Spesso il nostro organismo non risponde come dovrebbe alle sollecitazioni a cui lo sottoponiamo, siamo stanchi, apatici e magari con l’umore sotto terra! Cosa fare per ripristinare l’equilibrio perduto? Ci sono giornate in cui sembra impossibile trovare il modo di superare il momento critico, per poter andare avanti senza rompere quell’equilibrio tanto importante per il nostro benessere e la nostra salute. Un valido aiuto può arrivare da quelle piante con proprietà adattogene, in grado cioè di portare l’organismo in uno stato di aumentata resistenza, tale da contrastare meglio i fattori di stress e facilitare l’adattamento a condizioni di carico psicofisico straordinario.
Piante energetiche, la loro azione
Caratteristica importante e caratterizzante degli adattogeni è la capacità di agire verso qualunque fattore di stress, intervenendo sia nei confronti di squilibri di tipo chimico o fisico, che di tipo biologico o psicologico. Inoltre non c’è un bersaglio privilegiato, la cui reazione alla somministrazione di adattogeni appaia evidente: la loro azione si potrebbe definire “pancellulare” (che interessa cioè tutte le cellule), poiché essi intervengono nel riequilibrio dei meccanismi di regolazione dell’Omeostasi, presumibilmente facilitando le reazioni chimiche che presiedono al funzionamento normale di tessuti, organi e apparati dell’organismo.
Piante energetiche, quali sono?
Gli adattogeni per eccellenza del mondo vegetale, e anche i più conosciuti, sono sicuramente il Ginseng e l’Eleuterococco, ma possiamo citarne molti altri come la Rhodiola, la Schisandra, la Withania e non dobbiamo neanche dimenticare il Ginkgo biloba che, migliorando in particolare il microcircolo cerebrale, può stimolare le capacità cognitive e quindi la memoria; ma dobbiamo ricordare anche altre sostanze naturali come la Pappa Reale e il Polline, che associate alle suddette piante ne potenziano e completano gli effetti di rigenerazione dell’organismo.
- Eleuterococco. Della pianta, conosciuta anche come Ginseng siberiano, si sfruttano le radici, le cui proprietà terapeutiche vengono consigliate negli stati di stress e sovraffaticamento. Aumenta le prestazioni fisiche e la capacità di resistenza.
- Ginseng. È l’erba orientale forse più famosa nel mondo (spesso consigliata in caso di disturbi sessuali quali impotenza e frigidità) e le sue numerose proprietà hanno un’azione benefica anche in caso di stanchezza fisica.Contiene, infatti, quantità importanti di manganese, riconosciuto potente antifatica. Rinvigorisce e stimola tutte le funzioni vitali.
- Rodiola. Dalla pianta Rhodiola rosea, che cresce spontaneamente in Lapponia, Siberia e Alaska, si prepara l’estratto secco idroalcoolico. È in grado di ritardare i sintomi dell’affaticamento e contribuisce a ottimizzare l’uso delle energie durante l’attività sportiva.
- Altra sostanza energetica ma meno adattogena in quanto contiene caffeina è il Guaranà ma la presenza di altri componenti e la conseguente interazione sinergica fanno sì che l’organismo la utilizzi nell’arco della giornata, senza subire i tipici effetti della sola caffeina. Il Guaranà si ricava dai semi di una pianta sudamericana, la Paullinia capuana. In Brasile se ne prepara una bevanda che riduce la sensazione di fatica e quindi migliora l’efficienza fisica. Da noi si utilizza l’estratto secco nebulizzato e titolato in caffeina min. 3%. Si tratta di uno stimolante piuttosto importante (5 volte più eccitante del caffè), in grado di agire sulla frequenza cardiaca, per questo va assunto sotto controllo medico.
Perciò quando il nostro organismo ci manda dei segnali di “esaurimento”, possiamo ricorrere tranquillamente a queste meravigliose piante che la Natura ci mette a disposizione, sfruttando le loro proprietà rivitalizzanti e antifatica, che migliorano anche il tono dell’umore e stimolano il sistema immunitario e la resistenza alle malattie; esse stimolano la concentrazione mentale, quindi la memoria e l’attenzione, diminuendo al tempo stesso la sensazione di affaticamento e stanchezza.
Dott.sa eliana Cortez