Piralide del bosso rimedi: dai metodi meccanici a quelli naturali, tutti i suggerimenti e consigli per combattere questi insetti dannosi per la salute del bosso. Le piralidi del bosso, insetti fitofagi originari dell’Asia, stanno ormai minacciando le piante di bosso; le loro larve si sviluppano nutrendosi delle foglie di quest’ultimo causandone gravi danni. L’insetto è attualmente in espansione ed è per questo che l`EPPO (European and Mediterranean Plant Protecion Organization) lo ha inserito nella lista di allerta.
Non è un parassita, ma un insetto di neo introduzione, arrivato nel 2007 dalla Cina. Le prime segnalazioni sono state in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. È un insetto fitofago, che vuol dire che mangia le piante. Essendo un lepidottero, da adulto diventerà una farfalla. Ma la fase dannosa è quella della larva.
I bruchi hanno un colore che va dal giallo al verde scuro, hanno una capsula cefalica nera e presentano striature bianche e nerein senso longitudinale.(Vedi foto in alto)
Dopo uno stadio larvale di 4 settimane, i bruchi si trasformano in crisalide e, all’incirca 10 giorni dopo, la farfalla di colore bianco-grigio depone le uova sul lato inferiore delle foglie. La vita delle farfalle arriva a circa 8 giorni. Nel giro di pochi giorni escono le nuove larve. (Vedi foto in alto)
Le sue larve defogliano il bosso, pianta pregiata a lenta crescita, coltivata nei vivai e impiegata per la realizzazione di giardini all’italiana. Per approfondimento leggi l’articolo “Bosso: coltivazione, cure e manutenzione”
Elevati livelli d’infestazione possono determinare la completa defogliazione delle piante. Si trovano ben nascoste all’interno della vegetazione, avvolte da un bozzolo sericeo biancastro.
L’attività trofica delle larve si evidenzia dalla loro voracità: in poco tempo possono spogliare completamente l’arbusto di Bosso.
Le larve erodono le foglie in maniera diversa a seconda de loro stadio di accrescimento:
Già in primavera le larve delle piralidi divorano l’interno delle piante. Purtroppo dall’esterno non ci si accorge. Solo a partire dalla seconda generazione di larve, nei mesi di luglio e agosto, è possibile vedere i danni, ma a quel punto questi sono già molto gravi. L’attacco delle larve al bosso spesso si accompagna alla buxicola, una malattia fungina che contribuisce a indebolire ulteriormente le piante.
Si riconoscono dalle ragnatele bianche: assomigliano alle ragnatele di ragno, che ricoprono interamente i bossi e all’interno delle quali sono visibili minuscoli escrementi. Le uova deposte di colore giallo si trovano sulla parte inferiore delle foglie e le si nota per il punto nero che si trova al centro di ciascun uovo.
Durante la stagione fredda si possono vedere le crisalidi delle piralidi che trascorrono l’inverno nelle ragnatele.
Attraverso trappole a feromoni possiamo capire quando l’insetto è presente; in questo modo potremo intervenire in modo mirato ed efficace con le diverse tecniche di difesa.
Sono trappole innescate con feromoni sessuali del’insetto con lo scopo di monitorarne la presenza. Sono prodotti non tossici solo in grado di attirare insetti della specie. L’intervento consiste nel collocare le trappole a feromoni allacomparsa degli insetti adulti. Non sono necessarie ispezioni frequenti perché il saccheto dela trappola è in grado di contenere un numero elevato di insetti; in ogni trappola il ricambio delle capsule erogatrici dovrà essere efettuato circa ogni 6 settimane.
In caso di deboli infestazioni sarà sufficiente raccogliere e distruggere le larve manualmente subito dopo la schiusura delle uova.
Dando dei colpetti con un bastone, è possibile far cadere i bruchi. I bruchi caduti vanno raccolti, soppressi con acqua calda o smaltiti con la spazzatura dentro sacchi chiusi.
Per controllare le forti defogliazioni di siepi di bosso si possono effettuare ripetuti trattamenti contro le giovani larve, impiegando prodotti a base di Bacilus thuringiensis. Per approfondimento ti consigliamo la lettura dell’articolo “Piralide del bosso, come combatterla”
Si tratta di un batterio entomopatogeno che può essere efficacemente usato per contenere la popolazione della piralide: esso è efficace se ingerito dalle larve; provoca la loro morte per setticemia e paralisi in breve tempo. Non è fitotossico e non pregiudica la vita dei predatori e dei parassiti naturali degli
insetti dannosi. I trattamenti vanno eseguiti circa 2 o 3 volte l’anno, in corrispondenza della schiusa delle uova.
Non è facile reperire bioinsetticida a base di Bacillus thuringiensis nei garden center, bisognerà rivolgersi presso rivenditori meglio specializzati. In ogni caso si consiglia di comprarne uno di nuova generazione, cioè sintetizzato in laboratorio dalla combinazione dell’attività dei ceppi di Bacillus thuringiensis di maggiore efficacia per il trattamento della piralide del bosso, e contro altri parassiti (altre larve di lepidottero) dannosi per la nostra siepe.
Chi predilige gli acquisti online può puntare al prodotto BIO a base di Bacillus Thuringiensis, specificamente del ceppo Aizawai, il più indicato per eliminare la piralide del bosso (è specifico per le larve dei lepidotteri defogliatori proprio come il bosso). La confezione è di 500 grammi, quindi la consigliamo per chi vuole effettuare più trattamenti. Il prezzo della confezione è di circa 25 euro, compreso di spese di spedizione.
In alternativa, per chi ha una piccola siepe, vi è il prodotto Agrobacterias – Snake Killer da 50 GR, sempre a base di Bacillus thuringiensis, il prezzo è di 14 euro.
Mentre chi preferisce un prodotto liquido può affidarsi al Zapi Larve E Bruchi Delle Piante Flacone Da 50 Ml sempre a base di Bacillus thuringiensis ma questa volta la formulazione prevede due ceppi differenti. Il Zapi si compra al prezzo di circa 13 euro compreso di spese di spedizione. Con un flacone da 50 ml si può ottenere una diluizione di circa 15 litri d’acqua da irrorare sulle siepi.
Anche i primi due prodotti citati sono solubili in acqua: si tratta di granuli che, una volta disciolti in acqua, rendono attiva l’azione del Bacillus thuringiensis, in particolare la confezione da 500 grammi impiega il ceppo Aizawai, in grado di produrre una tossina specifica per il bosso.
Raccomandazione utile
Quando trattate le vostre siepi con il Bacillus Thuringiensis ricordate di evitare altri pesticidi alcalini come prodotti a base di calce o poltiglia bordolese che inattivano la lotta biologica impedendo l’azione del Bacillus Thuringiensis. Per rendere l’azione più efficace e duratura, si raccomandano 3 trattamenti nel corso dell’anno.