Dopo frigoriferi e le lavatrici, anche sui pneumatici viene esposta un’etichette che riassume le principali caratteristiche del prodotto, fra questa anche la classe energetica. Scopriamo quali sono i pneumatici amici dell”ambiente.
L”etichettatura europea dei pneumatici
Ha la forma di un comune adesivo e deve essere apposto obbligatoriamente su tutti i pneumatici, prende il nome di Etichetta Europea dei Pneumatici, i tre valori indicati sono:
- efficienza del carburante (misurata come resistenza al rotolamento, valori da A a G)
- frenata sul bagnato (distanza di arresto, valori da A a G)
- rumorosità (espressa sia graficamente con un indicatore da 1 a 3 barrette che in decibel)
Ridurre la resistenza al rotolamento consente di risparmiare carburante e, di conseguenza, le emissioni di CO2 nell’atmosfera, ma purtroppo tale riduzione influisce negativamente sulla capacità della gomma di aderire al fondo stradale e quindi gli spazi di frenata aumentano.
I progressi della ricerca
I laboratori di ricerca e sviluppo di tutte le case produttrici di pneumatici stanno lavorando attivamente per conciliare le due opposte esigenze e, pur non avendo risulto definitivamente il problema, bisogna dare atto che negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti.
Senza voler entrate troppo nel tecnico ci basta citare i notevoli vantaggi ottenuti addizionando la mescola con la silice, componente introdotta per la prima volta negli anni novanta nei pneumatici invernali perché era utile per mantenerne l’elasticità alle temperature più rigide, poi hanno scoperto che aveva anche altre caratteristiche atte a ridurre la perdita di energia (minor dispersione di calore) favorendo così il risparmio del carburante.
La sensibilità eco-frendly è ormai diffusa in tutto il settore Automotive, in primo piano l’industria automobilistica che, oltre a creare motori con consumi più contenuti e migliorare l’efficienza delle alimentazioni meno inquinanti (GPL, metano, ecc.), ha realizzato veicoli più leggeri e linee più aereodinamiche in modo da ottimizzare le risorse energetiche. In effetti è stato calcolato che il risparmio ottenuto dall’uso di pneumatici ecologici è nell’ordine del 2%, una quota minima, l’uso dell’aria condizionata fa consumare più carburante di quanto i pneumatici ecologici ce ne facciano risparmiare. C’è però da sottolineare che detti pneumatici di norma sono quelli che hanno una maggiore durata, altro aspetto del risparmio da non sottovalutare.
Passiamo ora ad esempi concreti, fra i tanti modelli in commercio abbiamo scelto quelli che ci sembrano espressione della tecnologica più avanzata:
Michelin Energy Saver Plus
È il pneumatico Michelin col marchio Green X più diffuso, progettato per utilitarie, berline e monovolumi è certamente al top in fatto di risparmio di energetico, ma recenti test eseguiti dalla rivista tedesca indipendente AutoBild hanno rilevato che gli spazi di frenata sono leggermente superiori ad altri modelli concorrenti. Il test a cui ci riferiamo è stato pubblicato sul numero di marzo 2015, esamina 53 modelli di pneumatici sottoponendoli a numerose prove su pista, alla fine solo 5 hanno ottenuto la valutazione complessiva di “Fortemente raccomandato”, Energy saver plus si è posizionato al terzo posto.
Nexen N’Blue HD Plus
Questo pneumatico Nexen è la naturale evoluzione del N’Blue Eco, anche se nel nome ha perso il “riferimento ecologico”, si tratta comunque di una gomma a bassa resistenza al rotolamento che, rispetto al precedente, ha migliorato le caratteristiche di sicurezza. Eccellente prestazioni sia in fase di curva che di frenata, sia sull’asciutto che sul bagnato (meglio della Michelin), e tutto questo senza dover rinunciare al risparmio di carburante e le basse emissioni di CO2. Nel test di AutoBild sopra citato si è classificato al quarto posto con valutazione complessiva “Fortemente raccomandato”.