La crisi climatica colpisce l’ambiente in vari modi e allo stesso modo colpisce anche animali e piante. Sono varie le coltivazioni che hanno problemi importanti per colpa del cambiamento climatico, ma tra queste spiccano di certo le olive. La salute degli olivi infatti dipende molto dal clima e la mancanza di piogge le mette a rischio. La produzione di olive quindi soffre molto la siccità temporanea che in estate riguarda alcune aree del Mediterraneo. Questa estate poi il problema della siccità è stato particolarmente importante e di conseguenza ha provocato danni ingenti.
La produzione di olive è quindi a serio rischio per colpa della siccità causata dal cambiamento climatico. A dimostrare questo è uno studio realizzato dall’Università di Perugia che applica modelli statistici allo scopo di scoprirne di più. Questa analisi ha permesso di capire qual è l’incidenza delle variabili metereologica sulla produzione di olive.
In particolare lo studio ha tenuto conto degli anni che vanno dal 1999 al 2012 e di 16 provincie d’Italia. Grazie a questo si è compreso che la temperatura minima e massima nel periodo che va da marzo ad agosto ha dimostrato una relazione negativa con la produzione di questi frutti. Si è quindi capito che quando ha fatto più caldo, le coltivazioni di olive hanno avuto problemi. La produzione invece è stata maggiore quando ci sono state molte precipitazioni.
L’aumento della siccità in estate quindi è il fattore di rischio principale che determina il calo di produttività degli olivi. Lo studio rivela che quindi il cambiamento climatico è determinante nella produzione di questi frutti e che un caldo torrido causa seri problemi. L’analisi dimostra anche che l’andamento della produzione dipende anche dal luogo, ossia diminuisce dove cala la superficie coltivata.
Il fatto che in estate la siccità aumenti anno dopo anno quindi porta una diminuzione nella produzione di olive in quanto si tratta di un vero e proprio fattore di rischio. Nonostante gli olivi siano delle piante forti e resistenti, con un’ottima capacità di adattamento, la produzione dei frutti non è sempre ottimale. Si comprende quindi che, anche se le piante resistono in terreni aridi, le olive prodotte saranno molto poche.
Tra le condizioni sfavorevoli durante il periodo dopo la pollinazione ci sono proprio i momenti di siccità. Le ondate di calore ad esempio sono molto pericolosi per le olive e causano una diminuzione di produzione.
Nell’area mediterranea la zona più minacciata dal problema non è in Itala centro-meridionale. La situazione nella penisola iberica infatti è ancora peggiore in quanto le zone risultano essere ancora più aride che nel nostro Paese.
Il cambiamento climatico comunque dovrebbe causare quest’anno un calo del 40% di produzione. Le aree che invece risentiranno meno del problema sono quelle di Perugia, Messina e Lecce dove le cose, pare, andranno più o meno come gli anni precedenti.